La Madonna del Sorbo Arte e storia di un Santuario della Campagna Romana
Nelle pubblicazioni dedicate alla storia del territorio formula vincente e’ l’integrazione di più aspetti, socio-economici, etnoantropologici, finanche geologici, scenario in cui gli stessi monumenti, inquadrati in un così ampio contesto, rilucono nella giusta atmosfera. Il risultato appare un’inedita circumnavigazione attorno a un argomento chiave, segmentato in superficie come i diversi paragrafi apribili per la consultazione informatica, esaustivo come solo un ponderoso tomo può offrirsi. Attraverso stratificate, dense quanto offuscate memorie, come sovente accade nel nostro territorio, questo volume ci conduce al Santuario della Madonna del Sorbo, nell’antico agro veientano. Difficile sottrarsi al fascino di una pubblicazione animata da uno spirito di indagine così totale. Merito di chi vi ha posto energie e competenze, di Lanfranco Mazzotti e Mario Sciarra curatori, e degli studiosi che hanno contribuito a più voci, è di aver colmato un vuoto critico con un impegno che assume un carattere compensatorio e in qualche modo di risarcimento, nel momento in cui anche i restauri condotti dal 2003 per il recupero dei ruderi nella zona conventuale e per il completamento della chiesa e degli ambienti adiacenti si avviano a conclusione. Questo antico insediamento segnato da un lento declino dalla fine del Settecento per il trasferimento della comunità monastica a Roma, visse uno stato di completo abbandono nel secondo dopoguerra. Solo dopo i drammatici crolli del 1963 nella chiesa e le illecite spoliazioni seguirono i primi interventi conservativi... Dal 1966 l’azione di tutela ha invertito la rotta della storia del Santuario con il recupero di quanto era ancora possibile, e la riscoperta, tra l’altro, dei significativi lacerti di affreschi nel convento. Tra gli obiettivi prossimi del nostro impegno, augurandoci che le risorse lo consentano, andranno posti gli interventi nel catino absidale con l’Assunzione della Vergine e anche una restituzione virtuale in loco, con il supporto di riproduzioni al vero, del lungo racconto di questo libro. [ANNA IMPONENTE, Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Lazio]