Andrea Marcolongo

Lo sappiamo tutti: la prima reazione davanti a un testo in greco antico spazia dalla paralisi al terrore puro. Ho scelto nove ragioni per amare e per raccontare ciò che il greco sa dire in modo unico, speciale, diverso da ogni altra lingua – e sì, per spazzar via ogni paura trasformandola forse in passione. Il greco antico ha qualcosa di speciale: è una lingua fatta per andare all'origine della realtà e nominarla senza fronzoli, senza però tralasciare un'infinita varietà di sfumature, proprio per raggiungere, come si fa con uno strumento di alta precisione, l'identità di ogni cosa. Impararla significa ampliare i gradi di percezione del mondo, perché i nostri sensi sono determinati dalle nostre parole. È un vino che non avete mai bevuto, annata unica, se lo assaggiate ne vorrete ancora, come quello offerto da Ulisse al Ciclope. Alessandro D'Avenia, "Tuttolibri" Un libro intelligente e inatteso, che si legge in bilico tra la consapevolezza un po' angosciosa di avere sprecato un'occasione ai tempi del liceo e la sensazione euforica della seconda opportunità. Da regalare a quelli che oramai è troppo tardi. Cambieranno idea. Gianrico Carofiglio

9 ragioni per amare il greco

La lingua geniale

An Italian journalist pleads her case for learning ancient Greek in modern times. For word nerds, language loons, and grammar geeks, an impassioned and informative literary leap into the wonders of the Greek language. Here are nine ways Greek can transform your relationship to time and to those around you, nine reflections on the language of Sappho, Plato, and Thucydides, and its relevance to our lives today, nine chapters that will leave readers with a new passion for a very old language, nine epic reasons to love Greek. The Ingenious Language is a love song dedicated to the language of history’s greatest poets, philosophers, adventurers, lovers, adulterers, and generals. Greek, as Marcolongo explains in her buoyant and entertaining prose, is unsurpassed in its beauty and expressivity, but it can also offer us new ways of seeing the world and our place in it. She takes readers on an astonishing journey, at the end of which, while it may still be Greek to you, you’ll have nine reasons to be glad it is. No batteries or prior knowledge of Greek required! Praise for The Ingenious Language “Andrea Marcolongo is today’s Montaigne. She possesses an amazing familiarity with the classics combined with the ease and lightness of those who surf the web.” ?André Aciman, New York Times–bestselling author of Find Me “[Marcolongo’s] declaration of love for Ancient Greek does more than celebrate the virtues of its grammar, it shows us modern fools how this language can help us understand ourselves better and live a better life.” ?Le Monde (France)

Nine Epic Reasons to Love Greek

The Ingenious Language

La lengua de los dioses

99 parole per riappropriarci del mondo. 99 parole per ritrovare una voce che altrimenti rischia di farsi troppo flebile e perdersi tra la fretta e la sciatteria di questo nostro nuovo secolo. 99 parole per ribellarci alla confusione e al buio che ci travolgono quando rimaniamo muti di fronte al presente. 99 parole per ritrovare noi stessi. Andrea Marcolongo ha scelto le sue personali 99 parole. E di ognuna di esse, con eleganza e leggerezza e al tempo stesso infinita cura, ricostruisce il viaggio. Le parole sono il nostro modo di pensare il mondo, il mezzo che abbiamo per definire ciò che ci sta intorno e quindi, inevitabilmente, per definire noi stessi. Ogni volta che scegliamo una parola diamo ordine al caos, diamo contorni e corpo al reale, ogni volta che pronunciamo una parola essa è riflesso di noi. Ci rivela. Senza il linguaggio non faremmo che brancolare scomposti nella confusione, incapaci di dire la realtà e ciò che sentiamo. Proprio per questo delle parole dobbiamo avere estrema cura. Sono un giardino da coltivare con pazienza ogni giorno, da mantenere fertile e vivo, fino alle sue radici. Ma come ci si prende cura delle parole? Innanzitutto riappropriandoci della storia, appunto, delle loro radici, dei loro significati originari, seguendo il viaggio che un termine ha percorso per arrivare fino a noi, seguendo le sfumature di senso, gli slittamenti che nel corso dei secoli e attraverso i luoghi esso ha subito, ricostruendo così la storia di noi e del nostro leggere e rappresentare il mondo. Tutt'altro che sterile e fine a se stessa è dunque l'arte di ricostruire le etimologie. È lente per mettere a fuoco chi siamo stati, chi siamo. E chi vogliamo essere. Quanto ha viaggiato una parola prima di arrivare fino a noi? Da dove è partita? Quanti luoghi ha toccato influenzando altre lingue e quanto è stata a sua volta modificata? Forse non c'è lezione migliore di quella che ci offrono le parole, per loro natura «viaggianti», che di movimento e mescolanza da sempre fanno una ragione di sopravvivenza. Andrea Marcolongo, nata nel 1987 e laureata in Lettere classiche presso l'Università degli Studi di Milano, è una scrittrice italiana attualmente tradotta in 27 Paesi. Autrice de La lingua geniale. 9 ragioni per amare il greco (Laterza, 2016) e de La misura eroica (Mondadori, 2018), scrive per TuttoLibri de «La Stampa». Traduttrice dal greco, visiting professor presso l'Universidad de Los Andes di Bogotà e l'UNAM di Città del Messico e presidente 2019 del Festival de l'histoire di Blois, è stata finalista in Francia al Prix des Lecteurs. Ora vive a Parigi.

Alla fonte delle parole

La lingua geniale. 9 ragioni per amare il greco

Learning to Run like a Greek

The Art of Running

Redescubre el poder y la emoción de los mitos griegos. #redescubrelosmitos Tras La lengua de los dioses, Andrea Marcolongo vuelve a tender hilos entre el mundo griego y el nuestro, y nos descubre por qué volver a la mitología en el siglo XXI. Esta vez se embarca con los argonautas en busca del legendario vellocino de oro. Jasón es solo un niño inexperto cuando zarpa en el Argo y, tras sortear los miedos, tentaciones y trampas que la larga navegación entraña, regresa como un héroe victorioso acompañado de su amada Medea. La medida de los héroes retoma esta historia universal y atemporal para hablarnos del amor y del difícil arte de irse, cruzar límites y crecer (sin importar la edad que se tenga). A esta aventura marítima con peligro de hundimiento plasmada en los versos de Apolonio de Rodas, la autora contrapone laprosa sobria pero emocionante de Cómo abandonar una nave, un manual de supervivencia inglés escrito en 1942, un compendio de estrategias para resistir y superar los naufragios de la vida. Apoyada en ambos textos, Andrea Marcolongo cuenta su viaje personal hacia esa codiciada Ítaca que es la edad adulta. La palabra «héroe», descolorida y gastada, ya solo se usa para definir a los triunfadores. Pero los mitos griegos nos enseñan que todos tenemos una medida heroica, y únicamente al dejar la tierra firme descubrimos la nuestra. La crítica ha dicho: «Andrea Marcolongo es la Montaigne del siglo XXI. Su sorprendente familiaridad con los clásicos convive con la agilidad de los internautas. Pero los iluminadores preceptos de Montaigne están ahí: la humildad de saber y aceptar quién se es, la valentía de amar y la alegría de seguir el rumbo en este extraño viaje llamado vida. Sabiduría y encanto a raudales.» André Aciman «Una obra esencial compuesta de relatos mitológicos, ritos de crecimiento, naturaleza vital humana y mucho sentimiento. Un libro hiperclásico y ultracontemporáneo al tiempo, que combina un gran relato y un ensayo profundo.» Franco Bolelli, La Repubblica «Navegar entre las páginas de este libro significa entrar, con agrado y medida, en una única realidad: la aventura humana.» Enzo Bianchi, TuttoLibri, La Stampa «Andrea Marcolongo vuelve a desafiar los rankings con La medida de los héroes, un libro que se ubica en la sección de Filosofía pero que tiene la agilidad de una novela.» Cronaca Qui «Reconstruidas por Marcolongo, las aventuras de los argonautas se transforman en una novela iniciática para los jóvenes de hoy; el viaje del héroe es la metáfora del destino de cada adolescente, obligado a enfrentarse a sus propios miedos y al mundo exterior para crecer.» Isabela Lechi, Gioia «Marcolongo logra la proeza de hablar de "cosasantiguas" de un modo que no puede ser más fresco y moderno.» Libération, sobre La lengua de los dioses «Apasionante. Marcolongo nos fascina con la rareza del griego clásico. Habla de los misterios de la gramática y la sintaxis como si se tratara de un rostro humano o de arquitectura.» Alessandro D'Avenia, Tuttolibri, La Stampa, sobre La lengua de los dioses «Esta joven y talentosa helenista italiana ha inventado un nuevo género: el diario erudito.» Le Monde des Livres, sobre La lengua de los dioses «El griego antiguo nos acerca a una realidad extraordinaria, a un oasis de verdad: esta es la fuerza de La lengua de los dioses.» Matteo Nucci, Il Venerdì di Repubblica, sobre La lengua de los dioses «Un puente entre el mundo clásico y nuestro tiempo.» Daniel Roldán, La Verdad

Un viaje iniciático a través de la mitología griega

La medida de los héroes

99 momentos de felicidad etimológica y amor al lenguaje. Las palabras dan forma a nuestra idea del mundo. Cuando elegimos un término con atención ponemos cierto orden en el caos, y esa es también una bonita manera de cuidarnos. Un discurso pobre, impreciso, insípido y sin relieves refleja un pensamiento equivalente. ¿Cómo escapar del desconcierto de la indefinición? ¿Cómo recuperar el sentido de las cosas? Andrea Marcolongo dibuja un atlas etimológico lleno de sorpresas que nos lleva a los orígenes de nuestra historia, revela quiénes hemos sido y nos invita a pensar quiénes queremos ser. Explorar las raíces de los términos, saborear sus matices, asombrarse ante los desplazamientos que han sufrido a través de los siglos y los lugares equivale a trazar la evolución de nuestra lectura del mundo. El arte de reconstruir las etimologías es, por tanto, cualquier cosa menos estéril: es un fin en sí mismo. ¿Desde qué lugar lejano ha viajado cada palabra antes de llegar a nosotros? ¿Qué otros paisajes ha recorrido, influyendo en otros idiomas y moldeándose a su vez? Quizá no haya mejor lección sobre nuestra esencia que la que ofrecen estas viajeras cuya supervivencia depende de la evolución, la mezcla y el movimiento. La crítica ha dicho: «Marcolongo regresa a su punto fuerte, el instinto de la palabra, la búsqueda de las raíces. Es una mente creativa en constante movimiento.» Grazia «Un viaje al aire fresco de las palabras precisas. Y un acto de amor a los seres humanos, que siempre se han reflejado en ellas.» Il Foglio «La autora juega con las palabras como una niña con Lego. Con ligereza, sin obstáculos.» Libero «Se entremezclan los comentarios sabios y las intuiciones íntimas entre destellos sutiles.» Le Monde «La joven helenista publica un viaje lleno de sorpresas a través de un centenar de palabras, guiado por su búsqueda de la autenticidad.» Libération «Marcolongo se salva a sí misma y nos salva recogiendo el néctar de las raíces de las palabras, etimología de la pasión.» France Inter «Una maravillosa búsqueda de los orígenes.» Le Figaro Magazine «Una narradora excepcional, con un estilo claro y refrescante.» Les Échos «Un atlas etimológico entrañable.» Le Figaro «Entre otras cosas descubrirás lo que realmente significa "leer", "traicionar", "globo aerostático", "beso" y "mariposa". Parecen muchas, pero, en realidad, cuando llegues a la última página, te parecerán muy pocas.» Il Foglio

Viaje al origen de 99 palabras

Etimologías para sobrevivir al caos

La misura eroica. Il mito degli argonauti e il coraggio che spinge gli uomini ad amare

Thomas Chatterton Williams

Leon Wieseltier

David Thomson

Ramachandra Guha

Michael Ignatieff

Joshua Bennett

Mark Lilla

Sean Wilentz

Louise Glück

Adam Zagajewski

David Grossman

Sally Satel

Hannah Sullivan

Laura Kipnis

Helen Vendler

James Wolcott

Clara Collier

Celeste Marcus

Eli Lake

Moshe Halbertal

Julius Margolin

Shawn McCreesh

Liberties - A Journal of Culture and Politics is a quarterly of essays and poetry from some of the world's most celebrated independent thinkers, leading artists, and up-and-coming literary voices.

Volume I, Issue 1

Liberties Journal of Culture and Politics

Em tempos de paz e prosperidade, pode-se recorrer a Homero para aprender valiosas lições de vida, para experienciar as emoções e os terrores da guerra e para ler sobre aventuras de pôr os cabelos em pé. Mas quando as coisas não correm como planeado, quando inesperadamente nos encontramos no centro de uma revolta que define uma época, então, escreve Andrea Marcolongo, devemos olhar para o Eneias de Virgílio como exemplo de adaptabilidade e resiliência.

A Lição de Eneias - Começar do Zero

Se in tempo di pace e di prosperità chiediamo a Omero d'insegnarci la vita, a ogni rivolgimento della Storia dovremmo deporre Iliade e Odissea e affrettarci a riprendere in mano l'Eneide. Andrea Marcolongo ci fa scoprire l'essenza vera di Enea. L'eroe che cerca un nuovo inizio con in mano il bene più prezioso: la capacità di resistere e di sperare. Una lezione attualissima. Vi siete mai chiesti perché, pur avendo dovuto tutti leggere l'Eneide a scuola, fatichiamo a ricordare qualcosa che non sia la fuga da Troia o la grande storia d'amore tragico con Didone? Perché abbiamo così facilmente dimenticato gli epici racconti sulle mitiche origini di Roma e del suo impero? Forse perché i versi del poema di Virgilio non sono adatti ai momenti in cui le cose filano lisce e allora si va in cerca di avventura nella letteratura. Il canto di Enea è destinato al momento in cui si sperimenta l'urgenza di raccapezzarsi in un dopo che stordisce per quanto è diverso dal prima in cui si è sempre vissuto. Enea è l'eroe che vaga nel mondo portandosi sulle spalle anziani e bambini. È colui che viaggia su una nave senza nocchiero alla ricerca di un nuovo inizio, di una terra promessa in cui ricominciare. È l'uomo sconfitto, colui che non ha più niente tranne la capacità di resistere e di sperare. Un personaggio quanto mai attuale.

La lezione di Enea

Giasone è solo un ragazzo quando, inesperto del mare e della vita, insieme ai compagni Argonauti salpa con la nave Argo, la prima costruita da mano umana, verso la remota Colchide alla ricerca del leggendario vello d'oro. Per poi, vittorioso, fare ritorno con l'amata Medea nell'Ellade, fra le paure, le tentazioni e le insidie proprie di ogni lunga navigazione in mare aperto. Quella narrata da Apollonio Rodio nelle Argonautiche, e magnificamente ripresa da Andrea Marcolongo in queste pagine, è la storia universale e sempre attuale del delicato passaggio all'età adulta di un ragazzo e una ragazza, che trovano la «misura eroica» attraverso il viaggio e l'amore. Ed è il racconto della difficile arte di partire, abbandonando la terraferma e varcando quel confine che siamo chiamati a superare ogni volta che qualcosa di potente ci accade e ci cambia per sempre. Per diventare grandi, non importa quanti anni si abbiano. Poiché, però, prendere il mare significa esporsi al pericolo di naufragare, ai versi del capolavoro della poesia ellenistica l'autrice affianca, in una sorta di controcanto, la prosa disadorna ma pregnante di How to Abandon Ship. Come abbandonare una nave, un manuale inglese del 1942 che qui, a dispetto del titolo, non rappresenta un manuale di fuga, ma un compendio di strategie per resistere e superare i naufragi della vita. Dopo il best seller La lingua geniale, in cui ha mostrato quanto profonde siano le tracce lasciate dal mondo greco nella nostra contemporaneità, Andrea Marcolongo torna a scrivere per raccontare il suo personale viaggio verso quella agognata Itaca che è per tutti l'età adulta. Forse l'unico modo, sicuramente il più sincero, per rispondere alle domande dei suoi tanti lettori. C'è ancora posto per il passato nel nostro futuro? Perché la paura deve essere necessariamente un sentimento di cui vergognarsi? Perché non ci siamo mai sentiti così soli nella storia dell'umanità? Perché ogni giorno tutti noi - umani e contemporanei Argonauti - navighiamo attraverso i mari per diventare diversi da come eravamo quando abbiamo lasciato la riva? La misura eroica ci ricorda quello che ogni viaggiatore dovrebbe sapere. Qualunque meta non è mai il punto di arrivo, ma è innanzitutto il punto di svolta: il senso di qualunque scelta, di qualunque viaggio, non è il dove si arriva, ma il perché si parte.

La misura eroica

Andrea Marcolongo

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