Giorgio Celli

Il condominio dei gatti

Roy Ascott

Arte e biologia

Giovanni Battista Piranesi

Piervaleriano Angelini

Carceri d'invenzione

Piranesi

atti del Convegno tenutosi a Cesena il 14-15-16 aprile 1988

"Viaggi straordinari" attorno a Jules Verne

Valerio Massimo Manfredi

Francesco Guccini

Storie d'inverno

Venerati nell’antico Egitto dei faraoni, celebrati in alcune delle più suggestive poesie di Charles Baudelaire, amati perfino da un autore altrimenti refrattario ai contatti affettivi come H.P. Lovecraft, i gatti sono oggi gli animali domestici più diffusi nel mondo. E senz’altro i più fotografati, i più ripresi, i più condivisi sui social network, protagonisti inarrestabili di meme e video amatoriali che scalano le classifiche di YouTube e affollano le bacheche di Facebook. Ai gatti ha dedicato un libro piccolo e prezioso Giorgio Celli, etologo fra i più prestigiosi del nostro paese e «gattofilo impenitente». Fu proprio una gatta, Giuditta, ad accendere in lui, ancora bambino, l’amore per l’etologia. In queste pagine Celli descrive atteggiamenti e abitudini, movenze, sguardi, attento a registrare quell’inafferrabile, imprevedibile misteriosità che da sempre è sinonimo di gatti. Che fissino intenti angoli vuoti ai nostri occhi, o che spariscano per ore chissà dove, i segreti dei gatti rappresentano un magnete irresistibile per la curiosità umana. I gatti raccontati da Celli – burloni o permalosi, gelosi o riconoscenti, grassi o acrobatici, reazionari o proletari – sono al centro di storie a volte spassose, a volte commoventi, e offrono l’occasione al grande scienziato per riflettere e farci riflettere sul rapporto tanto speciale che ci lega a questi animali. La conclusione, sorprendente, è che – per riprendere un detto di Marcel Mauss – forse il gatto non è un animale domestico, ma il solo animale ad aver addomesticato l’uomo.

La vita segreta dei gatti

«I gatti sono stati i miei maestri di etologia. Maestri senza parole ma con gesti trasparenti; e io, a poco a poco, sono diventato un loro complice e loro ammiratore. Perché guardare un gatto è come guardare il fuoco: si rimane sempre incantati.» GIORGIO CELLI

Gatto è bello

Giorgio Celli

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