A Chloe, per le ragioni sbagliate
Il 14 settembre del 2003, nell'affollata subway newyorkese, l’incontro casuale tra Mark Lowe e Chloe Gilbert si conclude a letto. E nonostante qualche giorno dopo Chloe venga ricoverata in una clinica per tentato suicidio, i ragazzi cominciano una relazione che li vede, tre anni dopo, vivere insieme, indaffarati nel tentativo di condurre una vita emancipata dal dolore. Sullo sfondo di una Brooklyn lontana dai circuiti hip, tra cliniche mentali, famiglie italo-americane, madri scrittrici ritiratesi dalle scene, casinò, amici che vogliono mettere in commercio chewing-gum organiche e bambine che ricevono pistole per il compleanno, le vicende di Mark e Chloe si alternano a quelle dei loro genitori, in un confronto tra generazioni in cui le responsabilità di traumi e dolori emergono solo in un cortocircuito sociale e culturale. Claudia Durastanti continua il racconto – intrapreso nel romanzo d’esordio-rivelazione "Un giorno verrò a lanciare sassi alla tua finestra" – del grande sogno infranto dell’America, affrontando i traumi che costringono una vita a deragliare. Ma se le proprie origini culturali e biologiche non fossero sufficienti a spiegare un fallimento? Chi lo dice che chi nasce in certe famiglie è votato alla sconfitta? E chi lo dice che per dimenticare bisogna per forza perdonare?