L’arte di non essere governati Politica etica da Socrate a Mozart
Gli effetti della separazione tra azione e morale – dal punto di vista economico, sociale, ambientale e delle relazioni internazionali – sono evidenti e preoccupanti ormai in tutto il mondo. Secondo Krippendorff, rifondare la politica su basi etiche è ormai un dovere imprescindibile e per adempiere a questo compito epocale abbiamo bisogno di modelli. In particolare tre sono i “paradigmi” privilegiati dall’autore: Socrate, con il suo atteggiamento di continua “autocritica etica” e di critica delle virtù pubblicamente sancite e autorizzate; Goethe, che come ministro a Weimar dimezzò l’esercito del granducato; Mozart, nelle cui sinfonie gli strumenti dialogano “liberi dal dominio”, rendendo così “udibile” una prospettiva di libertà per l’intero genere umano. Queste figure – e altre di pari spessore, da Buddha a Nelson Mandela, da Lao-tse a Max Weber, da Platone a Rosa Luxemburg a Giuseppe Verdi – possiedono qualità concretamente in grado di guidare le nostre scelte esistenziali e politiche: in particolare, l'”arte di non essere governati”, ovvero di svolgere il proprio ruolo etico, al contempo solidale e indipendente, all’interno della comunità, sottraendosi ai meccanismi paralizzanti del potere costituito. Con questo titolo Fazi Editore ha lanciato la nuova serie “Pensiero” della collana Le terre, che ospita testi dedicati alla riflessione teorica. «Mai come ora è indispensabile che la politica torni ad essere anche morale. Se non succede siamo persi. I farabutti prenderanno sempre più il potere e l’umanità si imbarbarirà sempre di più. Il libro di Krippendorff è una stupenda indicazione della via da seguire se vogliamo salvarci. È un incoraggiamento a riscoprire, attraverso la nostra stessa storia, il meglio dell’uomo. Questo libro mi ha ridato speranza». Tiziano Terzani