I pesci non chiudono gli occhi
Il mare una spiaggia una lunga estate. C'è un ragazzo che sta prendendo le misure dell'esistere e del sentire. La vita scuote il petto, forza lacrime dagli occhi. E' strano come tutto sia fuori misura nell'orizzonte che gli si apre davanti. Gli affetti sono radicati nel perimetro familiare ma appena un po' più in là c'è il mondo. E il mondo è anche il mestiere antico della pesca. E con la tecnica di come i pesci possono abboccare o entrare nella rete arriva la saggezza virile di chi conosce l'arte e la passa con naturale e ruvida generosità. Il tempo estivo, nervoso e lento, fra le barche rovesciate di Ischia, fra la tentazione della luce e quella dell'ombra arriva anche la voce di una donna e con lei il mistero del corpo e del desiderio. Tutto ciò accade perché la formazione del ragazzo si compia. E per compiersi ci vuole lo strappo la ferita. "L'irreparabile mi sembrava utile" dice il narratore quasi a suggello di una percezione delle cose che implica il buttarsi a capofitto, il tuffo, la lotta...
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Andrea Bruno@bruand81
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