Principesse

Principesse Eroine del passato, femministe di oggi

Bionde, bellissime e sempre in attesa di un principe: le principesse delle fiabe tradizionali ci hanno cresciuto e continuano a farlo. Ma oggi, che provengano da un libro, un film o una serie, Cenerentola e Buffy, Biancaneve e Sailor Moon, Mulan e Xena, la Sirenetta e Scully (e molte altre) servono anche a rendere visibili le gabbie, arrugginite ma tenaci, del sessismo, dell’omofobia e del razzismo. Leggerle ci permette di costruire immaginari in cui non ci sia spazio solo per principesse, streghe o guerriere, ma per donne, persone queer, persone con disabilità o di etnie che non vediamo mai rappresentate. Non si tratta di una questione etica o di politicamente corretto, è una necessità: abbiamo bisogno di nuove storie per poterci ricollocare in un mondo in cui i modelli stereotipati stanno perdendo centralità. Una rivoluzione che non è una battaglia per occupare spazi, ma una sete di altre storie, che ci aiutino a mettere in dubbio la nostra o a cominciarne una nuova. L’unico modo per farlo è restituire alle principesse il potere di raccontare la loro.
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