Il territorio Adriatico

Il territorio Adriatico Orizzonte storico, geografia del paesaggio, aspetti economici, giuridici e artistici (Volume III)

La sezione dedicata specificamente ai profili economico-aziendali mette in risalto un’evidenza, ossia la prossimità al mare Adriatico, che è stata da sempre per l’Italia elemento determinante nel suo sviluppo economico e che, a tutt’oggi, non cessa di rappresentare una irrinunciabile opportunità di crescita. Siffatto elemento di perdurante dominanza non può essere scisso dai cardinali, recenti, processi di stabilizzazione economico-politica – si fa riferimento, evidentemente, alla creazione del libero scambio regionale, all’ampliamento dell’Unione Europea, alla progressiva caduta dei veti doganali – che, coinvolgendo diversi livelli di governo del territorio – hanno favorito ed accelerato le più diverse dinamiche di collaborazione imprenditoriale e cooperazione economico-finanziaria, a loro volta rafforzate dalla prospettiva (europea) di progressiva semplificazione della gestione dei flussi di merci e persone. Nonostante la peculiare attenzione dedicata agli aspetti storici, giuridici ed urbanistico-ambientali, la presente opera non poteva mancare di occuparsi dei progressi delle più aggiornate tecnologie, con particolare riferimento alle ricadute sul cruciale – in termini sia occupazionali che economici – settore turistico. La rete telematica, infatti, ha rivoluzionato negli ultimi decenni la comunicazione (contribuendo peraltro a generare un nuovo linguaggio internazionale sul piano della comunicazione economico-finanziaria di impresa) e, conseguentemente, il modo di collocare i prodotti per le imprese, facendo sì che mutasse nel contempo il processo di raccolta delle informazioni, di valutazione delle diverse alternative e, per logica conseguenza, l’effettiva possibilità di scelta di prodotti e servizi nell’interesse del consumatore, particolarmente nell’ambito dei servizi legati all’ospitalità e al benessere. Un fattore altrettanto strategico per lo sviluppo dell’area è legato agli investimenti (nazionali ed internazionali) nel compartimento delle cosiddette piattaforme logistiche: ossia le grandi infrastrutture fisiche e tecniche che, oltre a consentire lo smistamento merci (prima di giungere alla destinazione finale attraverso l’intermodalità), offrono servizi di logistica avanzata ad alto valore aggiuntivo (si tratta in linea di prima approssimazione di scali, porti fluviali, interporti, autoporti,piattaforme aereo-portuali e altri approdi accomunati dalla medesima natura manifatturiera e movimentante delle merci, in grado di generare servizi ad alto valore aggiunto per le imprese industriali). Gli esiti della ricerca qui presentata evidenziano poi, in modo articolato ma non meno sistematico, la dimensione composita assunta dai processi di integrazione fra le aree transnazionali dell’Alto Adriatico nell’evoluzione dei due decenni appena trascorsi. Vengono pertanto in rilievo essenziali opportunità di integrazione in ambito turistico, logistico, industriale e di comunicazione economico-finanziaria fra le differenti regioni adriatiche in un’ottica tesa a risaltare le principali linee strategiche di crescita per le imprese affacciate sul medesimo specchio d’acqua. Siffatte rinnovate e rafforzate strategie comuni hanno contribuito, nell’ultimo ventennio, a creare e sviluppare una vera e propria globalizzazione delle manifatture nonché del flusso di beni, servizi e capitali. Un approccio globale che è risultato assolutamente vincente per raccogliere e vincere la sfida rappresentata da beni di consumo sempre più complessi (in quanto costituiti da numerose componenti) la cui realizzazione richiede il coinvolgimento di più Paesi in un’ottica di miglior sfruttamento dei vantaggi comparati rivelati. Si può dunque riscontrare una sempre più stretta interdipendenza tra il distretto Nord-Est italiano e le altre aree dell’Alto Adriatico in cui sono identificabili percorsi macro-regionali di specializzazione che coinvolgono taluni terri
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