Jane Shemilt

Una famiglia quasi perfetta

Giulia Pianta

** spoiler alert **
           Ho dato a questo libro circa 1.75 stelle. Dai primi capitoli ho capito che non era il libro per me per vari motivi.

- La cosa che mi ha dato più fastidio sono le descrizioni. Quasi tutti i capitoli iniziano con un paio di pagine in cui Jenny racconta quello che fa TROPPO nel dettaglio. Non capisco perché un thriller sia stato reso così lento, forse per dare l'idea di ansia a non sapere che succede? Almeno per me, quella non è stata la sensazione, anzi. I dettagli non servivano alla trama, non la portavano avanti. Se non ci fossero state queste descrizioni inutili, il libro sarebbe stato lungo un terzo.

-L'alternanza tra presente e passato non mi è piaciuta. Ha tolto molto climax alla narrazione, perché si sa dall'inizio che Naomi non è ancora stata ritrovata un anno dopo.

- Ted e Ed??? Chi chiama suo figlio Ed quando il padre si chiama Ted?? perché???

- A parte forse Theo, i figli erano da prendere a sberle, quasi letteralmente. Non mi riusciva a dispiacere che Naomi fosse dispersa, perché era una tale odiosetta che non riusciva ad importarmi. Ed poi tratta di merda sua madre, le risponde male e la caccia via, e poi si arrabbia perché lei non c'era mai. Chissà perché??

- Jenny è un dottore e non si rende conto della leucemia di una bambina, della gravidanza della figlia e dell'abuso di droghe del figlio? Non è credibile.

-Non ho capito perché Yoska abbia sedotto e portato via Naomi. Voleva vendicarsi e poi si è innamorato? boh non viene chiarito, e se anche fosse sarebbe una scusa stupida. Il fatto che poi le facesse rubare ketamina per venderla a Ed è assurdo, cioè lui avrebbe convinto lei a rubare droga e lui a diventare drogato così dal nulla? Sembra una cosa poco credibile.

-Jenny è decisamente troppo coinvolta nelle indagini per risultare credibile. Nella vita reale una che continua a chiamare la polizia dopo un anno per campare teorie assurde verrebbe cancellata. Lei poi va nel teatro e casualmente si imbatte nel vestito che ha in DNA di Yoska e che è la prova definitiva, e questo è decisamente un deus ex machina, capita a caso senza senso solo per permettere la risoluzione del caso.

-Non ho capito se il libro fosse una condanna alle working women, visto che Jenny viene continuamente accusata di pensare solo al lavoro e di essere una pessima madre perché non passa il tempo con i figli, quando il padre è inesistente e nessuno batte ciglio.

- Dan e Mary a che servono? Tutta la storia di Dan che si avvicina a Jenny e si prende una cotta, a cosa serve? Non dà il minimo contributo alla trama, e sembra solo un filler per rendere la storia meno blanda e il numero di pagine più alto.

- Il finale è assurdo. Cercano sta ragazza da un anno, vanno in un campo nomadi e le basta tagliarsi i capelli e nessuno la riconosce, nemmeno gli agenti che teoricamente hanno fatto passare tutto il posto e hanno memorizzato il suo viso. Il fatto che poi lei se ne vada senza dire niente a sua madre è una b*tch move e, di nuovo, è poco credibile

La cosa positiva è che almeno qui la ragazza non muore in modo orribile e/o viene stuprata, cosa che succede in praticamente tutti i thriller psicologici che ho letto.
Per il resto, non credo che rileggerei questo libro se sapessi come è veramente.

Una famiglia quasi perfetta

Reviews