Ken Kesey

A volte una bella pensata

Agata 

C'è un trauma che ti aspetta alla fine di questa lettura lunghissima, complicata, convoluta, insormontabile. Se troverai la forza e la tenacia di scorrere le pagine, una dopo l'altra, troverai questo trauma e sarà tuo per sempre. Congratulazioni, ora sei marchiato a vita anche tu.

Come dice Rossari sul retro della copertina, "Non è una lettura facile, questo libro. Non è una passeggiata. È una cazzo di montagna. Bisogna applicarsi, sintonizzarsi, insistere, sentire la musica. E poi chissà, può anche capitarvi - come pare sia successo a qualcuno - di restare incantati". Raramente ho letto descrizioni più azzeccate sulla copertina di un libro.

Perché se ti sintonizzi sulla musica di questo libro, capisci che non è tutto un'esercizio di penna e di pene (sì non le pene, il pene - ho detto proprio pene) fatto di prose complesse e volutamente enigmatiche. È qualcosa di più. Un'esperienza che fa male. Un libro sull'irrisolto, sull'irrisolvibile. Su un Oregon che non è poi tanto diverso da quello che si vede ben più vicino a casa.

Se hai voglia di scalare la montagna, sappi che il paesaggio là sopra è davvero una merda. Ed è proprio per questo motivo che è così bello.

A volte una bella pensata

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