L'inverno più lungo 1943-44: Pio XII, gli ebrei e i nazisti a Roma
Questa non è solo storia degli ebrei e dei loro persecutori a Roma, dall8 settembre 1943 al 5 giugno 1944. È storia di un mondo: i collaboratori dei nazisti, i testimoni silenziosi, gli spaventati, i coraggiosi, la Chiesa. Ai tempi in cui Roma è città aperta e alla mercé dei tedeschi, tra le mura e i vicoli della città si consuma una guerra di fuggiaschi e nascondigli. È una guerra nascosta e cruenta che porta i civili in prima linea: cittadini, uomini e donne di Chiesa, Pio XII in persona. Né potrebbe essere diversamente visto che Roma, di fatto e per comune sentire, non è più la capitale delleffimero regime fascista della Repubblica sociale ma in tutto e per tutto la città del papa. E come lui caso unico e significativo di ‘resistenza alla guerra non combatte loccupazione ma nemmeno cede; resiste, si impegna a sopravvivere, aiuta i ricercati a nascondersi. Gli occupanti tedeschi lo avvertono e impongono il regime duro. In una Roma assediata dove le croci uncinate sostano sotto le finestre del papa, i nazisti catturano quasi duemila ebrei; muoiono nei campi di concentramento, alle Fosse Ardeatine. Allincirca diecimila, invece, sopravvivono nascondendosi in case private, nei conventi e nelle parrocchie, negli ospedali, nelle istituzioni e nei territori della Santa Sede. Taluni di quelli che sono venuti in aiuto ai perseguitati sono stati riconosciuti come ‘giusti. Di molti la maggioranza si è persa ogni traccia. Lungo queste pagine Andrea Riccardi richiama dalloblio la storia di uomini e donne comuni che, quando il male ha bussato alle loro porte, hanno mostrato un grande coraggio, hanno condotto una vita fuori dellordinario e sono poi tornati, semplicemente, a quella di ogni giorno.