L’erede dai capelli rossi
Loth, borsaiolo in prigione, non conosce il motivo per cui un gruppo di idioti è appena entrato nella sua cella affermando di essere lì per salvare il principe perduto di Aguillon, e non se ne preoccupa minimamente. Stanno cercando un principe dai capelli rossi, ed è più che felice di stare al gioco se significa libertà. Poi il suo irritabile compagno di cella Grub complica le cose affermando di essere il principe. Ora sono in fuga attraverso il Paese e Loth è costretto a condividere un cavallo e un giaciglio con Grub mentre questi si comporta in maniera regale, mangia il porridge di anguilla, e schiva mostri della palude e banditi. Lungo la strada, scopre che c’è di più in Grub di quanto sembri: sotto la sporcizia e il caratteraccio, non è del tutto orribile. Forse è anche attraente. In effetti, Loth ha il terribile sospetto di star provando dei sentimenti e non sa cosa fare al riguardo. Probabilmente avrebbe più fortuna a capirlo se la gente smettesse di cercare di ucciderli. Comunque, almeno hanno un drago, giusto?