Montanelli e il Cavaliere
8 gennaio 1994: Silvio Berlusconi, che da qualche mese ha deciso di invadere l’arena politica, irrompe nell’assemblea dei redattori del «Giornale». È il culmine del durissimo scontro con Indro Montanelli, che a quel punto è costretto ad abbandonare il quotidiano che egli stesso ha fondato vent’anni prima. Partendo da questo episodio, dai suoi retroscena, dai suoi risvolti e dalle sue conseguenze, Marco Travaglio ricostruisce il tormentato rapporto tra il grande giornalista e quello che fu per diversi anni il suo editore: dal 1977, quando Berlusconi divenne socio del «Giornale» e Montanelli venne ferito dalle Brigate Rosse, passando dalle pressioni di Craxi alla cessione della proprietà del quotidiano al fratello Paolo in seguito alla normativa antitrust; dal linciaggio scatenato dagli sgherri berlusconiani perché il direttore si rifiutava di fare il megafono a Forza Italia, all’avventura della «Voce», entusiasmante ma breve, fino all’ultima stagione, quando Montanelli condusse – soprattutto nel dialogo con i lettori del «Corriere della sera» – una incessante campagna contro il «regime» berlusconiano: ne aveva subito intuito la pericolosità e fino all’ultimo lo avversò con tutte le sue forze. Montanelli e il Cavaliere attraversa così un periodo chiave della recente storia italiana, cruciale soprattutto per i rapporti tra l’informazione e il potere politico-economico. Ci fa capire che cosa significhi davvero la libertà di stampa, che cosa possa implicare la difesa della propria autonomia di giudizio, ma illustra anche la natura profonda della borghesia italiana, primo destinatario dell’attività giornalistica di Montanelli. Questo doveroso omaggio a un maestro del giornalismo è la profetica conferma, pagina dopo pagina, della drammatica anomalia italiana. Questa nuova edizione è arricchita da un’ampia Introduzione che riconsegna alla verità dei fatti alcune delle distorsioni sulla biografia di Montanelli operate in questi otto anni dalla sua scomparsa.