I bannunati
Tuccia nasce consacrata da una bestemmia in una calda estate nella Chiana dei Rescurdati, frazione di Scurdìa, un piccolo e remoto villaggio siciliano. È una dei “bannunati”, gli abbandonati, poche anime dimenticate da tutti e rimaste, durante la Seconda guerra mondiale, su quell’altopiano desolato. Attraverso i suoi occhi arguti di bambina e poi di adolescente, si scrivono intense le pagine di questo romanzo, dove gli eventi irrompono potenti e prepotenti nella vita degli abitanti della Chiana. Come la Bomba, piombata improvvisamente un giorno dal cielo e rimasta inesplosa al centro del paese, simbolo della follia umana, immobile e silente testimone delle vicende del luogo. Sarà Tuccia ‘u Lione, con la sua caparbietà, a non volersi mai arrendere, a lottare con l’immaginazione contro il deserto della solitudine per colmare vuoti e assenze, donando un senso alla sua dolorosa esistenza. Un raccontare appassionato e fortemente evocativo il suo: l’amicizia, le sfide, la morte, i libri, gli affetti e poi l’amore, così spontaneo eppure così complesso, alla scoperta della vita e della sua precarietà.