Ultimi viaggi nell'Italia perduta
“‘Rievocare i paesaggi del passato non si può, diremo che Dio non vuole; vi è in essi alcunché dell’Eden consentito all’uomo una volta sola... egli non può rientrarvi.’ Questa frase mi tornava alla mente mentre mettevo insieme questo libro dove appunto si parla di quell’Italia perduta che oggi ci appare – attraverso le parole di alcuni degli ultimi viaggiatori che la videro in un tempo non lontano – come un Eden consentito all’uomo una volta sola. E proprio quelli della mia generazione, che ne conservano il ricordo, possono ancora fare il raffronto tra i luoghi di una volta e i luoghi di oggi, nati dal rapporto sbagliato fra tradizione e modernità, cultura e classe dirigente. È questo rapporto sbagliato che ha dato origine a quell’ibrido per cui oggi un luogo non è quello che era né quello che vorrebbe essere. Questo è accaduto a tutti i luoghi che nomino in questo libro, ai ‘sacri siti’ di una volta, a Positano, a Ischia, a Procida, a Capri, e a gran parte dei luoghi più prestigiosi dell’Italia Meridionale e della Sicilia; e naturalmente a Napoli stessa. Ne parlo in prima persona, con una nostalgia, che non è più un sentimento romantico abbellito dal ricordo, ma è per me un’arma della memoria contro la rassegnazione e il disincanto, e serve a non lasciar andare le cose come vanno, cioé verso l’inesorabile degrado.” Raffaele La Capria