Venezia è laguna
“Milioni di chili fanno sussultare le pietre di Venezia, scuotono gli infissi delle abitazioni, ne fanno tremare i pavimenti, vacillare le fondamenta, ma lasciano apparentemente intatta l’acqua attorno a loro. Vedete, dicono i truffatori del buon senso a chi solleva la questione, la nave non fa onda. Salvo che poi, eccolo, qualche minuto dopo, l’effetto risucchio e pistone, come lo chiamano, e tu che all’imbarcadero, in attesa del vaporetto, senti all’improvviso la terra sotto ai tuoi piedi agitarsi come fosse preda di una mareggiata, che non c’è, come se stesse passando una nave da crociera, come se stessero passando tonnellate di roba, che poi è quello che è successo davvero, sì, ma qualche manciata di minuti fa, non adesso, e l’onda, improvvisa, sgorga dalle profondità, da milioni di litri d’acqua smossa, violentata in precedenza, perché un corpo non può solcare il mare senza spostarne quantità equivalenti, di mare.” I mostri della laguna, le gigantesche navi da crociera che sfigurano il fragile, splendido profilo della Serenissima, sono finalmente narrati attraverso gli occhi di un veneziano. Un veneziano che avverte angosciato l’amata, delicata terra tremare sotto ai suoi piedi e che salirà a bordo di uno dei quei grandi Moloch acquatici, dipingendone in vividi colori le immensità grottesche. Alla ricerca di un senso che stenta a palesarsi. Numero di caratteri: 49.688