Care presenze
È l’estate del 2002, un’estate fresca nella torre in riva al lago dove Olga e Marin trascorrono le vacanze con la famiglia e gli amici di famiglia: Caròl e Cristiano, i figli di Olga, Patrizia, sua nuora, Padma, che dà una mano in casa e vive con la piccola Shamira nella casetta del custode, Ada, la figlia di Cristiano, Alex, il giovane, bellissimo cubano, Hitoshi, il cineasta giapponese, Gregorio, Gianna... Una piccola comunità accampata nelle numerose stanze della torre diroccata che Olga e Marin hanno reso solida e accogliente, come solo una costruzione romantica in riva a un lago può esserlo. Ora, a causa della sadica fantasia di Ada - una bambina che inventa storie spaventose per mettere alla prova la credulità della piccola Shamira: mostri nascosti in qualche armadio, animali domestici che si trasformano in belve, cartoni animati che addentano i piedi di bambini addormentati - una strana mania ha preso gli abitanti della torre: si sono messi tutti a inventare storie di fantasmi. Ha cominciato Ada, appunto, costruendo la storia della Casa dell’impiccata, una storia terrorizzante, così perfetta e credibile, che lei stessa ne è restata sconvolta. Poi ha continuato Caròl con la storia di Gawain e del Cavaliere Verde e via via, a turno, gli altri. Ecco allora la storia della Donna dai capelli bagnati, della Bella senza cuore, dello Spettro pieno di vento, della Danza macabra finché... finché non è toccato a Olga raccontare la sua storia e allora ogni barriera, ogni confine è apparso incerto. Chi sono davvero gli spettri, e chi i vivi? Chi sono coloro che «trottano, danzano, vanno e vengono», le care presenze della nostra vita? Con Care presenze, Sandra Petrignani ci restituisce il piacere della narrazione pura, dove i fantasmi ci riportano il brivido dell’ignoto e arcane paure che credevamo dimenticate.