Sheridan Anne

I'm addicted to my stalker. He watches me at night, sneaking in through my living room window and making my blood turn to ice. I feel him all around me as chills snake down my spine. Each night he becomes bolder, getting closer and welcoming himself into my bedroom, feeding his addiction. When I feel the warmth of his skin brushing over mine, I pretend to sleep, terrified of what he plans to do with me. But when he touches me . . . my whole body comes alive. I've never seen his face, and don't even know his name, but I want to. Every part of me knows this is wrong, but I can't bring myself to lock the window, to tell him no. He thrills me, but living life on the edge doesn't come without consequences. He's sick in the head, addicted to this infatuation, and obsessed with his messed-up mind games. But maybe I'm just as sick as he is because, whether I like it or not . . . I'm addicted to my stalker.

Pretty Monster

Tropes and vibes: dark romantic suspense - stalker - serial k1ller

C’è una linea che non dovrebbe essere superata anche se stiamo parlando di un dark romance?

Pretty Monster mette a dura prova chi, come me, distingue nettamente realtà e finzione perché, se da una parte ci sono spunti interessanti, dall’altra non riesco a fare il tifo per un MMC che uccide donne per semplice diletto.

Vada per i serial killer con una missione alla Dexter, o per chi uccide per necessità o anche solo per guadagno economico, ma un uomo che prova la massima eccitazione solo nel momento in cui uccide la preda che ha seguito per giorni e con cui è stato a letto, per me è no.

Messo da parte questo aspetto, ho apprezzato l’escamotage utilizzato dall’autrice per intrigare il lettore.

La protagonista, Kyah, è l’oggetto del desiderio non solo del misterioso stalker indicato come Reid, ma anche di Crew, suo collega, Viper, cliente e vicepresidente di un club di motociclisti, e Alex, aitante vicino da poco trasferitosi nel palazzo. E se Reid non fosse uno sconosciuto, ma uno degli uomini che gravitano intorno a Kyah?

L’autrice, però, non riesce a evitare di darsi la zappa sui piedi, rovinando quanto costruito.

Lo scopo è che il lettore finisca per simpatizzare con il nostro MMC, e per questo è necessario eliminare la concorrenza, fisicamente e metaforicamente. Ecco così che l’iniziale caratterizzazione va a farsi friggere, e gli altri papabili love interest vengono dipinti in maniera sempre più fosca, perché ai nostri occhi devono risultare peggiori di uno spietato serial killer (spoiler: rimane comunque impossibile, sorry). Vengono aggiunte sottotrame inutili, chiuse poi in quattro e quattr’otto, dato che sono assolutamente superflue. Il risultato è un’accozzaglia di “cose dark” con una mancanza di coerenza nei comportamenti che spiazza.

La stessa protagonista femminile è una banderuola, che prima ha un’idea, la cambia radicalmente, e al capitolo successivo ci ripensa.

E poi gli spiegoni. Basta con spiegoni a uso e consumo del lettore perché il tell è più facile dello show. Sarebbe bello anche capire come facciano gli uomini che circondano Kyah a sapere tutto gli uni degli altri; sì, ok, sono tutti più o meno ammanicati con la malavita e/o hanno i loro mezzi, però è tutto troppo comodo.

‼️SPOILER ‼️Viper conosceva i segreti più oscuri di Crew e non ha fatto nulla, nonostante fosse il suo maggior rivale? Non ha senso, come non ha senso che tutti siano possessivi in modo morboso, ma va bene che Kyah abbia le sue “esperienze” con altri; a un certo punto, però, danno di matto, subito dopo aver detto che non avevano problemi. Ho già detto che non ha senso?

Se il messaggio è che l’amore redime, beh non c’è redenzione senza l’ammissione delle proprie colpe e uno scotto da pagare. Per questo, non c’è nessuna catarsi alla fine del libro, e abbiamo solo il “solito” amore “malato”.

Per alcune lettrici, basterà la parole amore, ma per me non è così, soprattutto per le tante incoerenze e note stonate. Si poteva e doveva fare di meglio.

2,5 stelle, anche se sono tentata di arrotondare a tre perché almeno lo spice non delude.

Ilaria Emme

Pretty monster di Sheridan Anne

Voto complessivo: ⭐️⭐️.5

Dramma: 💧💧💧

Sugar: 🧁🧁

Spice: 🌶️🌶️🌶️🌶️

Tropes and vibes: dark romantic suspense - stalker - serial k1ller

C’è una linea che non dovrebbe essere superata anche se stiamo parlando di un dark romance?

‼️POSSIBILI SPOILER‼️

Pretty Monster mette a dura prova chi, come me, distingue nettamente realtà e finzione perché, se da una parte ci sono spunti interessanti, dall’altra non riesco a fare il tifo per un MMC che uccide donne per semplice diletto.

Vada per i serial killer con una missione alla Dexter, o per chi uccide per necessità o anche solo per guadagno economico, ma un uomo che prova la massima eccitazione solo nel momento in cui uccide la preda che ha seguito per giorni e con cui è stato a letto, per me è no.

Messo da parte questo aspetto, ho apprezzato l’escamotage utilizzato dall’autrice per intrigare il lettore.

La protagonista, Kyah, è l’oggetto del desiderio non solo del misterioso stalker indicato come Reid, ma anche di Crew, suo collega, Viper, cliente e vicepresidente di un club di motociclisti, e Alex, aitante vicino da poco trasferitosi nel palazzo. E se Reid non fosse uno sconosciuto, ma uno degli uomini che gravitano intorno a Kyah?

L’autrice, però, non riesce a evitare di darsi la zappa sui piedi, rovinando quanto costruito.

Lo scopo è che il lettore finisca per simpatizzare con il nostro MMC, e per questo è necessario eliminare la concorrenza, fisicamente e metaforicamente. Ecco così che l’iniziale caratterizzazione va a farsi friggere, e gli altri papabili love interest vengono dipinti in maniera sempre più fosca, perché ai nostri occhi devono risultare peggiori di uno spietato serial killer (spoiler: rimane comunque impossibile, sorry). Vengono aggiunte sottotrame inutili, chiuse poi in quattro e quattr’otto, dato che sono assolutamente superflue. Il risultato è un’accozzaglia di “cose dark” con una mancanza di coerenza nei comportamenti che spiazza.

La stessa protagonista femminile è una banderuola, che prima ha un’idea, la cambia radicalmente, e al capitolo successivo ci ripensa.

E poi gli spiegoni. Basta con spiegoni a uso e consumo del lettore perché il tell è più facile dello show. Sarebbe bello anche capire come facciano gli uomini che circondano Kyah a sapere tutto gli uni degli altri; sì, ok, sono tutti più o meno ammanicati con la malavita e/o hanno i loro mezzi, però è tutto troppo comodo.

‼️SPOILER ‼️Viper conosceva i segreti più oscuri di Crew e non ha fatto nulla, nonostante fosse il suo maggior rivale? Non ha senso, come non ha senso che tutti siano possessivi in modo morboso, ma va bene che Kyah abbia le sue “esperienze” con altri; a un certo punto, però, danno di matto, subito dopo aver detto che non avevano problemi. Ho già detto che non ha senso?

Se il messaggio è che l’amore redime, beh non c’è redenzione senza l’ammissione delle proprie colpe e uno scotto da pagare. Per questo, non c’è nessuna catarsi alla fine del libro, e abbiamo solo il “solito” amore “malato”.

Per alcune lettrici, basterà la parole amore, ma per me non è così, soprattutto per le tante incoerenze e note stonate. Si poteva e doveva fare di meglio.

2,5 stelle, anche se sono tentata di arrotondare a tre perché almeno lo spice non delude.

Pretty Monster

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