Ho scelto di vivere all'inferno Confessioni di un terrorista dell'Isis
«Uno dei miei si avvicina alla ragazza e le stringe la faccia tra le mani tozze e pelose. In quell'istante ho compassione di lei. Penso al supplizio che, in altre occasioni, abbiamo inflitto a giovani donne nelle sue stesse condizioni. Fatte abortire a calci, sventrate o decapitate lì sul posto. L'orrore dell'Is non ha fine come non ha fine la vergogna che provo per me. Un altro ha in mano una tanica. La apre lentamente e la versa sulla testa e sul viso della ragazzina che non capisce subito. Si guarda stranita. Poi, intuisce e cerca di alzarsi, di scrollarsi. Due commilitoni lo aiutano a tenerla ferma mentre il mio “braccio destro”, con un accendino, le dà fuoco. La giovane inizia a urlare più dalla paura che dal dolore. Quello che dovrebbe essere suo marito ride soddisfatto a poca distanza mostrando gli incisivi superiori neri e marci». Dai campi di calcio ai campi di concentramento dell'Is: Bechir è un giocatore della serie A tunisina che decide di arruolarsi nell'Isis e combattere per la Giusta Causa del Califfo Al Baghdadi. Prenderà parte a missioni segrete in Libia per conto dello Stato Islamico e diventerà uno dei combattenti più famosi e temuti di Raqqa. In questo sconvolgente libro-inchiesta, il protagonista svela in diretta il lato oscuro dell'organizzazione terroristica più potente al mondo: l'orrore delle decapitazioni, gli stupri di guerra e gli attentati dei kamikaze. Ma anche i segreti inconfessabili, la corruzione, il traffico di droga, la macchina della propaganda sui social e i piani del Califfato per invadere l'Europa e piegarla alla Sharia. Simone Di Meo vive e lavora a Napoli. Scrive di terrorismo, criminalità organizzata e cronaca giudiziaria.