Il bambino di Auschwitz
14 anni e un numero tatuato sul braccio: A10567 Ispirato a una storia vera Il commovente tentativo di restare bambini nell'inferno di un campo di concentramento A10567: è ancora giovanissimo Alexander Altmann, ma non ha bisogno di guardare il numero tatuato sul suo braccio, lo conosce a memoria. Sa anche che per sopravvivere ad Auschwitz, dovrebbe irrobustirsi, ma è difficile in quell’inferno. Ogni giorno deve assistere a umiliazioni, violenze e soprusi indicibili. Ma Alexander ha imparato subito che per non morire bisogna essere forti e duri soprattutto nel cuore. Quando però gli viene affidato il compito di domare il nuovo cavallo del comandante di Auschwitz, in Alexander nasce un motivo di nuova speranza: se riuscirà a superare la diffidenza dell’animale e a condurlo al passo, forse guadagnerà il rispetto dei suoi carcerieri. Se fallirà, invece, sarà la morte per entrambi. Si può rimanere umani dove non c’è più compassione? Ispirato a una storia vera, un racconto toccante e commovente. «Suzy Zail è riuscita a gestire con la massima delicatezza una storia terrificante. Ha dato un volto umano a un evento tragico.» «Ho amato il protagonista, semplicemente perché è REALE!» «Una storia avvincente, che non riuscivo a smettere di leggere.»Suzy ZailHa lavorato come avvocato prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. In uno dei suoi libri ha raccontato la storia del padre, un sopravvissuto all’Olocausto. Vive a Melbourne.