Tu che mi guardi, tu che mi racconti

Tu che mi guardi, tu che mi racconti filosofia della narrazione

Ogni essere umano desidera ricevere da un altro il racconto della propria storia: solo gli altri possono scorgere il disegno di un'identità e raccontarlo in sua presenza. Non "che cosa" è ciascuno, ma "chi" è: si potrebbe sintetizzare così la categoria di "unicità" elaborata da Hannah Arendt. In una prospettiva femminista, Cavarero utilizza l'unicità per polemizzare contro il Soggetto forte della tradizione metafisica e la soggettività frammentata postmoderna. Karen Blixen, Edipo, Borges, Ulisse, Rilke, Euridice, Sheherazade vengono convocati a testimoniare le varie forme in cui un individuo riceve da una narrazione il proprio ritratto. I rapporti d'amore, l'amicizia femminile, l'esperienza femminista dei gruppi di autocoscienza e la generale attitudine delle donne al racconto sono gli scenari in cui la narrazione si sposa con la politica.
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