Le favole degli animali
La tradizione favolistica avviata da Esopo, ma affinata e arricchita da Fedro e La Fontaine, ha sempre avuto come protagonisti privilegiati gli animali, simboli evidenti e cristallini di vizi e virtù squisitamente umani. Essi, infatti, data la loro psicologia univoca, si trasformano in maschere; la potenza per il leone, l’operosità per la formica, l’astuzia per la volpe. Nelle favole di Esopo gli animali sono maestri di saggezza attraverso insegnamenti arguti che si fondono in una narrazione spontanea e originale e richiamano alla mente una vita condotta secondo ritmi ed esigenze autentiche, in un paesaggio incontaminato e senza tempo. A Fedro gli animali consentono di dire la verità senza pericolo, coprendola con una maschera allegorica. La sua visione del mondo è cinica e rassegnata all’immobilismo sociale, priva della possibilità di oltrepassare i propri limiti, ma è arricchita da una comicità vivace, corposa e pittoresca. La Fontaine, acuto osservatore della natura umana, si diverte a rivelare i tratti più oscuri e nascosti dell’animo umano, realizzando, dietro la finzione delle maschere degli animali, una serie di felicissimi ritratti. Amante della tradizione favolistica classica latina e greca, se ne dimostra particolarmente debitore in queste composizioni.