Camorra e polizia nella Napoli borbonica (1840-1860)

Camorra e polizia nella Napoli borbonica (1840-1860)

Antonio Fiore2021
[Italiano]:Nel ricco campo di studi sulla criminalità organizzata nell’Italia contemporanea non si sono sviluppate ricerche originali sull’Ottocento borbonico. Questa ricerca si concentra sul fenomeno camorrista, emerso a Napoli negli anni post-Restaurazione come forte potere territoriale estorsivo, che ho studiato nelle fonti di polizia giudiziaria ben archiviate dal 1840. Nella documentazione di polizia giudiziaria si riscontra fin dai primi anni presi in esame una progressiva individuazione di camorra e camorristi da parte dei funzionari, che tendono a distinguerla dalla criminalità comune diffusa sullo stesso territorio. I casi registrati dall’istituzione si concentrano per gli anni Quaranta soprattutto sugli originari ambiti estorsivi del gioco e del carcere, con qualche rilevazione nel campo della prostituzione, mentre fin dai primi anni Cinquanta si rivela una camorra operante su molteplici aree: dai vari mercati alimentari, ai servizi di trasporto, all’oreficeria e al contrabbando. Dalla storia sociale il mio case-study si allarga alla storia politica lungo i grandi movimenti del Quarantotto. Le fonti di polizia documentano infatti interessanti casi di impegno propriamente politico di alcuni camorristi, sia per network con i liberali a Napoli, sia per la promozione di forti disordini carcerari. L’attivo coinvolgimento nel fronte costituzionale, che va avanti per tutti gli anni Cinquanta, induce una più seria attenzione della polizia verso questi gruppi criminali di potere territoriale forte nella capitale, e si avviano infatti nuove strategie repressive. Allorché nel Sessanta comincia il crollo dello Stato borbonico, i durevoli network liberali di camorristi affermati produce la ben nota cooptazione di essi nella guardia cittadina da parte del governo costituzionale di Liborio Romano. Nei primi anni postunitari, tanto le fonti di polizia quanto la prima eccellente letteratura sociologica sulla camorra documentano aspetti sociali continuativi, cui si contrappone una nuova importante percezione liberale dell’intollerabile criminalità a potere territoriale di Napoli, da reprimere con determinazione specifica, come nella futura antimafia./[English]:In important recent studies about organized crime in contemporary Italy you generally do not find any historical materials with regard to the Bourbon’s age. This research focuses on the phenomenon of Camorra, which turned out in Naples in the post-Restoration as a strong territorial power based on extortion. I’ve studied it in the judicial police documentation you can find in public archives since 1840. The historical sources referring to first years document a progressive identification of Camorra and Camorrists by the officials, who tended to distinguish this phenomenon from other criminal events that were common in the same area. Among the cases recorded by the institution during the Forties of the XIXth century, we generally find some materials about gambling, prostitution and prison extortion, which are the traditional fields of Camorra. In the following ten-years period, new kinds of Camorra are recorded in several fields: the foods markets, the porterage services, the goldsmith’s work and the contraband. From Social History my case-study goes on to Political History during the important movements in 1848. Police sources document some very interesting political engagements of several Camorrists both in liberal networks in Naples and in prison strong disorders. This active involvement in constitutional front, which goes on for all the Fifties, induce a deeper attention and new repression strategies by Bourbon’s police towards this particular criminal groups in the capital of the Kingdom. During the fall of the Bourbon State in 1860, Camorrists’ lasting liberal networks produce the well-known cooptation of them in the Guardia cittadina by Liborio Romano. Police sources of the Italian State in the Sixties, and first excellent sociological literature about Camorra as well, document both continuative social aspects of the phenomenon, and by contrast a new liberal perception of the unbearable territorial organized crime in Naples to be repressed more seriously, like future antimafia.
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