Il cristallo e la balena
Eunan Maxwell è un giovane archeologo del mare esperto in relitti navali. Dopo essere stato coinvolto in un progetto di ricerca europeo, l’Università Libera di Berlino lo ha incaricato di analizzare i reperti rinvenuti negli alloggi degli ufficiali di una baleniera basca del quindicesimo secolo, affondata di fronte all’Irlanda, nella baia di Galway. Lo scozzese, spronato dall’approssimarsi della scadenza del suo contratto e costretto a fare i conti con la scarsità di risultati finora conseguiti, decide di prendere in prestito alcuni di questi reperti e di coinvolgere nella sua indagine i coinquilini. Quattro giovani con cui Eunan non condivide solo gli spazi abitativi ma anche interessi, speranze, delusioni, amori e passioni, precarietà: una basca appassionata di filosofia, una ricercatrice italiana in fisica, un giapponese studioso di moda e di balene, un bavarese con il talento di saper aggiustare qualunque cosa. Il giovane archeologo rivela che in particolare è un reperto a lasciarlo perplesso: una sorta di mattoncino sghembo di color bianco grigiastro, che somiglia a un insignificante blocco di sale duro, grezzo, sporco e tutto rigato. Di cosa potrebbe trattarsi? Cosa un ufficiale a bordo di una baleniera potrebbe avere custodito con tanta cura nei propri alloggi? Risolvere l’enigma, in compagnia degli amici, finirà per rappresentare per ognuno di loro un viaggio nel tempo e nello spazio, dal Medioevo a oggi, da una parte all’altra dell’Europa, attraverso scienza, filosofia, natura, esoterismo e società segrete: occasione di un percorso di crescita e presa di consapevolezza.