Reviews

Voto 2.5 Il libro, a cui il film si è ispirato, si divide in quattro parti. La prima parte e l'ultima salvano l'intera opera, a mio avviso. La parte centrale è un lungo travaglio in cui Elio descrive frammentariamente le sue turbe amorose nei confronti dell'americano Oliver, di cui si sa solo che è bello come una statua bronzea greca, sportivo, enigmatico e suscita simpatia; non c'è una vera e propria narrazione cronologica e descrittiva degli eventi, se non per il soggiorno a Roma dei due (nel film, invece, a Bergamo e sulle Alpi), nel quale Elio racconta più attentamente della loro visita nella capitale e i loro incontri serali. La parte terza, quella su Roma, per l'appunto, è stata per me una delle più inutili digressioni di tutto il romanzo: personaggi odiosi e stereotipati, dialoghi irrealistici e situazioni inverosimili, il tutto condito con una retorica scadente. Mamma mia, che fatica! Elio, infine, anche da adulto, rimane con la testa di un diciassettenne innamorato e ossessionato.

La mia lettura è cominciata con delle aspettative altissime, ho cominciato il libro in inglese, e arrivata più o meno a metà mi sono fermata. Non mi stava piacendo come credevo mi sarebbe piaciuto. Ho incolpato la lingua e ho ricominciato in italiano. Non è cambiato niente, quello che non mi piaceva in lingua originale non lo gradivo nemmeno in traduzione. La traduzione e la scrittura sono sublimi, la prova è che nonostante questo libro non mi sia piaciuto, l'ho finito. La poetica, le frasi, i concetti che sono espressi sono il punto forte del romanzo, su questo non ho nulla da dire (e le due stelline sono per questo, ne avrei data una alla storia). Il mio problema con questo libro è stato Elio. Una persona descritta come tanto intelligente e acuta, in grado di parlare praticamente qualsiasi cosa ma che si strugge come in un romanzucolo per centotrenta pagine e io non avrei voluto fare altro che prenderlo a schiaffi ogni tre righe. Va bene pensarci, d'accordo l'innamoramento, ma santo cielo, le centotrenta pagine di m'ama non m'ama non le ho proprio digerite. Poi il tutto si trasforma (view spoiler)[ dalla confessione (hide spoiler)], diventa tutta un'altra cosa, che si risolve in pochissimo, con un ritmo spezzato dalla parentesi della storia di San Clemente (che ho trovato abbastanza pesante, anche perché io detesto la poesia come genere -perché non la capisco- e il signor Poeta non conclude un discorso che sia uno). Infine il finale, che è poco soddisfacente, racconta degli anni che passano in un modo così rapido da annullare qualsiasi pathos. (view spoiler)[ Ad esempio non ho sentito la morte di Viola come avrei voluto, purtroppo (hide spoiler)]. Ho cominciato a tollerare Oliver solo dopo (view spoiler)[ che ha scoperto le carte, dicendo a Elio quello che prova e quando ha capito che gli piaceva (hide spoiler)], ma in ogni caso, mi sono letta centotrenta pagine di fuffa molto ben scritta, e la cosa ha rovinato moltissimo il romanzo intero. Peccato.

a fuoco lento, ma poi bolle!

















Highlights

Al posto tuo, se il dolore c'è, lo farei sfogare, e se la fiamma è accesa, non la spegnerei. Chiudersi in se stessi può essere una cosa terribile quando ci tiene svegli di notte, e vedere che gli altri ci dimenticano prima di quanto vorremmo non è tanto meglio. Rinunciamo a tanto di noi per guarire più in fretta del dovuto, che finiamo in bancarotta a trent'anni, e ogni volta che ricominciamo con una persona nuova abbiamo meno da offrire. Ma non provare niente per non rischiare di provare qualcosa… che spreco!

Se ti ricordi tutto, volevo dirgli, e se sei davvero come me, allora domani prima di partire o quando sei pronto per chiudere la portiera del taxi e hai già salutato gli altri e non c'è più nulla da dire in questa vita, allora, una volta soltanto, girati verso di me, anche per scherzo, o perché ci hai ripensato, e, come avevi già fatto allora, guardami negli occhi, trattieni il mio sguardo e chiamami col tuo nome.

E tornando a quella sera, quando saremo vecchi, parleremo ancora di questi giovani come se fossero due sconosciuti che abbiamo incontrato sul treno, che ammiriamo e vorremmo aiutare. E ci verrà da chiamarla invidia, perché chiamarlo rimpianto ci spezzerebbe il cuore.

Facevamo finta di niente. Parlavamo di tutto fuorché di quello. Ma l'abbiamo sempre saputo, e che adesso non dicessimo nulla era un'ulteriore conferma. Avevamo trovato le stelle, tu e io. E questo capita una volta sola nella vita.