La città che sale we try to build the future
La città che sale. We try to build the future prende avvio dal titolo e dalle suggestioni dell’opera di Boccioni del 1910 e si propone come un percorso di investigazione sulla natura della costruzione, sulla sua materialità, sull'istantaneità e sull'illusione tradotte sul piano visivo e simbolico ma anche della spinta utopica. La mostra, a cura di Danilo Eccher e Odile Decq, esplora la dimensione artisitica che alla contemplazione e alla descrizione preferisce un pensiero agito, il sogno di un azzardo e la possibilità di futuro misurandosi con la capacità di interagire e modificare lo spazio e l’ambiente circostanti. La progettazione e la costruzione sono dunque il terreno di sperimentazione reale e ideale di un’arte che vuole spingersi oltre. Il percorso espositivo, proponendo il progetto e la costruzione come atto creativo nello spazio attraverso l’esplorazione di tutte le forme, sceglie inoltre di affiancare alla creazione degli artisti, tra i quali Pedro Cabrita Reis, Elmgreen & Dragset, Dan Graham, Ilya & Emilia Kabakov, Anish Kapoor, Luca Pancrazzi, Tobias Rehberger con Olafur Eliasson, Andreas Slominski, Patrick Tuttofuoco, Rachel Whiteread, la realizzazione progettuale di alcuni giovani architetti internazionali. La mostra si sviluppa muovendo dall’invenzione e dal sogno dell’artista, alla realizzazione documentata di progetti architettonici; con un percorso che si snoda tra installazioni e grandi immagini fotografiche dove si rincorre la visione del futuro.