Scientology
È doloroso, difficile e a volte può essere molto pericoloso aprire gli occhi e renderti conto che hai vissuto tutta la vita in una gabbia. Jenna era una principessa. Il suo adorato zio Dave era l'uomo più importante del mondo, le persone a lei più care godevano di privilegi ed erano rispettate da tutti. Lei stessa aveva obiettivi chiari e ambiziosi: essere ammessa nell'ambito rango dei Messaggeri del Commodoro e scalare il più velocemente possibile i gradini del Ponte verso la Libertà Totale. Intorno a lei tutto era Etico, tutto era giusto. Era giusto firmare un contratto con l'impegno a servire la Chiesa di Scientology per un miliardo di anni. Era giusto che i suoi genitori fossero così lontani, perché si stavano occupando di una missione ben più alta di una semplice famiglia. Era giusto venire addestrata con lunghe ore di procedure a reprimere i sentimenti di rabbia e dolore, per temprarsi ed essere efficiente senza lasciarsi distrarre dalle emozioni. Era giusto lavorare duramente e avere responsabilità fin da bambina, avere la vita misurata in un apposito Modulo tutte le settimane, erano giuste le Corvè obbligatorie e le punizioni con i lavori forzati o i pipistrelli, giusti i Cartellini per le delazioni, i Presidi del Sabato e il divieto di rivolgere la parola a chi non è tuo pari nella gerarchia. Perché quando ci sei dentro quello è il tuo mondo. Perfino gli ordini più rigidi, la disciplina e i ranghi, le interminabili esercitazioni e gli interrogatori più serrati diventano la tua casa, il tuo rifugio e il tuo sogno. Anche se in questo orizzonte non c'è spazio per l'intimità, per la fragilità e per l'errore, per tutto ciò che ci rende umani. A volte, però, nella vita si aprono delle porte. Osservi, incontri delle persone e inizi a vedere che oltre ai confini del tuo mondo ce n'è un altro molto più vasto. Se ci vivi dalla nascita, non ti rendi conto che tutto ciò che ti hanno insegnato è una prigione e non hai idea di cosa ci sia là fuori e di come funzionino le emozioni, se cominci ad ascoltarle. Così succede che la principessa sogni di uscire nel mondo, per diventare semplicemente una persona normale. Ma anche quando la voglia di essere liberi è più forte della paura del rischio e della solitudine, sfuggire al proprio destino è un salto nel buio.