Reviews

Questa è stata la mia prima esperienza con un libro di un autore giapponese. Non mi ero mai approcciata alla letteratura nipponica, non mi ha mai attirata in modo particolare, probabilmente perché ho sempre guardato - ingenuamente, me ne rendo conto, forse condizionata da stereotipi e pregiudizi - al Giappone, alla Cina, all’oriente in generale, come a un luogo freddo, razionale, poco umano. Tutto cervello e niente cuore, insomma. Ma mi sbagliavo. Il romanzo non rientra nei miei gusti, è un libro che non avrei mai letto di mia iniziativa, ma è stata una piacevole sorpresa. Lento, molto spesso, a tratti l’ho trovato pesante e lievemente noioso, tanto che leggerlo mi annoiava e stancava, ma una buona parte del libro è stata anzi scorrevole e interessante, con un misto di suspense e mistero che mi hanno invogliata a proseguire nonostante tutto. Credo che la parola migliore per descrivere questo romanzo sia “delicato”. L’ho pensato da subito, dalle prime pagine. È un libro delicato, ecco come lo descriverei in una parola. Delicato e sensibile, ingenuamente sensibile, ma di una sensibilità, dolcezza e delicatezza che fanno sorridere il cuore. Una storia semplice, ma per nulla banale. Una carezza ai sentimenti e agli affetti. Un calore raro, trasmesso dalla costante presenza del Sole, protagonista del libro. Tutto sommato mi è piaciuto, e credo che fondamentalmente lo riesca a salvare per la sua dolcezza e delicatezza. Una piacevole lettura, un po’ lenta, ma piacevole.






