Matteo Bordone

L'invenzione del boomer

Luigi Mozzillo

Sulle prime la reazione dei boomer è stata un misto di stupore, fastidio, risentimento: nessuno li aveva mai considerati così unanimemente fuori tempo massimo per capacità, sensibilità e pulpito. Erano stati tacciati di colpe storiche terribili dai conservatori, ma quello era un punto d’orgoglio. Questa volta era diverso, più spiacevole: i figli e i nipoti, che avrebbero potuto imparare, non volevano imparare, non da loro e non così.

la conoscenza aumenta sempre nel corso del tempo e rende obsoleto quello che prima era attuale

Oggi molti argomenti sono inestricabili e scivolosi come un’orgia di anguille

Oggi i boomer sono lo zoccolo duro di Facebook, dove la scomodità e la bruttezza della piattaforma risultano solo per loro irrilevanti.

I buongiornissimo caffè, i fiorellini, i cuoricini, i cagnolini. Le immagini dei cigni in amore che con il collo descrivono un cuore al tramonto, ritoccati male, con una frase di Sepulveda a chiosare. Scritta in Comic Sans. Pixellata. Non è neanche veramente di Sepulveda.

Nella Fattoria degli animali di George Orwell a un certo punto si stabilisce che tutti gli animali sono uguali. Poi, in un secondo momento, si rettifica affermando che sì, tutti gli animali sono uguali, ma i maiali sono più uguali degli altri. Ecco. Parafrasando il maestro, possiamo dire che tutte le generazioni sono uguali, ma i boomer sono più generazione degli altri.

a quanto pare la prima occorrenza della parola boomer nel suo senso moderno risale al settembre del 2015, quando un utente anonimo proprio su 4chan risponde a qualcuno «lol ok boomer». Passano due anni, e nell’ottobre del 2017 l’espressione compare su Reddit durante una discussione che ha a che fare con la politica e i diritti: «Ok boomers and AARP», dice un utente rivolgendosi a qualcuno che percepisce come decisamente antiquato (AARP è la più grande associazione di pensionati statunitensi). L’accelerazione è evidente perché, nel suo percorso verso la superficie della rete, l’espressione è già su Twitter solo sei mesi dopo.

L'invenzione del boomer

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