Abel
Complex
Witty
Dry

Abel Un western metafisico

Dopo La sposa giovane, Alessandro Baricco torna al romanzo con una storia spirituale, sapienziale, che è al tempo stesso un western, un romanzo d’amore. «Siamo già stati dove non siamo mai stati, e anzi, a dirla tutta, veniamo da lì.» Ha ventisette anni, Abel, quando diventa leggenda. Ha messo fine a una rapina sparando simultaneamente con due pistole contro obiettivi diversi. Un colpo detto il Mistico, che pochi sono in grado di mettere a segno con la sua precisione. È lo sceriffo della cittadina di un Ovest immaginario ed è innamorato di Hallelujah Wood, una donna che ha addosso una specie di mistero, mani piccole e labbra orientali. Anche lei lo ama: ogni tanto parte senza che lui sappia dove va – “passiamo senza fermarci, è inteso così” –, ma torna sempre. La madre di Abel, invece, anni prima se n’è andata per non tornare mai più. Ha preso i quattro cavalli migliori e ha lasciato lui, i fratelli e la sorella al loro destino. Una bruja una volta gli ha detto: “Sarà molto doloroso, ma un giorno, Abel, te lo prometto, nascerai”. Alessandro Baricco dà vita a uno straordinario romanzo che è una storia spirituale, sapienziale, e al tempo stesso un western dove la scrittura è geometrica e il racconto visionario.
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Reviews

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Emily@emsalmaso
3.5 stars
Feb 22, 2024
+6
Photo of Luigi Mozzillo
Luigi Mozzillo@mzll
4 stars
Jan 18, 2024

Highlights

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Se ne andò senza neanche salutare, perché spesso gli uomini che hanno i coglioni per andarsene non li hanno poi per dire grazie, o semplicemente addio.

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Voglio dire, l’hai capito se fa sul serio o è tutta una grande recita? Allora lo guardai come se il medico dei matti fossi io. Avevo capito la domanda e conoscevo la risposta. Non ha senso chiedersi una cosa del genere, signore, così come non ce l’ha cercare di capire se Hallelujah è buona, o furba, o tutt’e due, o solo matta. Ci ho pensato a lungo. Il punto è che lei è infinita, signore.

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sfilare via un condannato da un patibolo è una cosa poco apprezzata dalle autorità, che dunque mettono grande cura nel renderla impossibile.

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poi un vecchio mi dice che il dottor Wood è malato, lo troverò al fiume, alla casa del guado. Un dottore malato, penso a voce alta. Il vecchio mi dice che esistono anche sceriffi corrotti, notti luminose e sentieri che non portano da nessuna parte. Io stesso, aggiunge, sono un vecchio bambino.

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Lì per lì non trovai nulla da aggiungere. In ogni caso finì tutto in una grande bevuta – di solito finisce così, nell’Ovest, tutto quello che non riesce a finire.

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Se avesse detto qualcosa, ora so, avrebbe detto che se spari non ti puoi concedere di andare dietro a certe idee. Pensa semplice, o morirai.

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chi spara senza aver paura, o è scemo o è riuscito a cacciare la paura dalla superficie del suo mondo, seppellendola in una segreta in cui è destinata a crescere in modo invisibile e feroce. Per cui, in realtà, non c’è nessuno che conosce la paura come i pistoleri che non hanno paura. Continuava ad accarezzarmi, millimetricamente, la testa, mentre parlava. Che Dio li protegga, aggiuse.

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È triste dirlo, sosteneva, ma un buon pistolero mira al ventre, dove il bersaglio è grande e doloroso. Solo alcuni virtuosi, aggiunse, hanno predilezione per la testa, pochissimi concentrandosi sulla fronte.

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prima che le cose diventassero cose, sosteneva Keplero, Dio era geometria allo stato puro

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chi uccide un uomo si confonde con lui per sempre

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Disse che il caso esiste, sì, ma di rado. È una variante periferica del reale. Aggiunse che quando si è vissuto abbastanza per capire, quel che si capisce è che siamo segmenti di figure più ampie. Incapaci di leggerle, vediamo accadimenti casuali dove invece sfila il profilo di forme in cui sono scritti i nomi del mondo – immani pittogrammi. Con una certa imprecisione, molti definiscono quella scrittura – innata all’uomo – con la parola destino.

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C’erano anche i selvaggi, ovviamente. Faccio fatica a parlarne. Da noi si chiamavano Absaroka, o Makah. E c’erano sulla costa i Nootka. Non ci passava nemmeno per la testa che fossero umani. Ci volle del tempo. Erano parte dell’Intatto, del suo sperma. Come i cervi, le aquile o i lupi. Animali, li abbattevamo. Bestie feroci, ci abbattevano.

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Luigi Mozzillo@mzll

sono nato un giorno sul bordo dell’Intatto, quando mio padre sparò un colpo di Sharps e io capii che il mio modo di creare sarebbe stato schiudere il mistero premendo il grilletto