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«[...] in una storia d’amore ci si appropria dell’altro e l’altro di noi. Le mani, gli occhi, il volto, la pelle, i sessi, e più il tempo di legame dura e più l’identità singola si dissolve. Diventa due. L’abbandono la frantuma e apre il bivio: ritrovarci in un nuovo legame dopo qualche tempo o diventare se stessi nella brutalità. Avevo scelto una strada di mezzo, forse inesistente.»

Classico romanzo di formazione con al centro l’evoluzione sessuale del protagonista. Chi ama i “coming of age” si troverà a casa. Coinvolgente, riflessivo, furbo.

Con una copertina e un titolo come questi mi aspettavo qualcosa di diverso, magari un'analisi dell'oscenità e delle pulsioni sessuali in maniera inedita e invece tette (rigorosamente dalla quarta in poi) e culi ovunque ma pochissima sostanza. L'ho trovato comunque un libro piacevole, la scrittura di Missiroli mi piace, è scorrevole, acchiappa, appassiona. Ho trovato interessanti anche alcuni spunti di riflessione, irritanti alcuni passaggi e soprattutto ho sopportato con antipatia crescente Libero. Interessanti le citazioni letterarie ma mi sono sembrate forzate, pose intellettuali per dare un tono ai personaggi, tutti un po' scialbi e stereotipati (salvo per simpatia Madame Marsell, Anna e Marie) La previdibile e repentina redenzione finale non ha fatto che peggiorare la situazione. In definitiva una lettura piacevole ma mi aspettavo qualcosa di più, come hanno detto già molti prima di me: buonista, forzatamente intellettuale ed anche un po' maschilista.




