I morti
Berlino, primi anni trenta. Emil Nägeli, regista svizzero di mezza età tormentato dal ricordo del padre da poco scomparso, riceve dal governo tedesco l’incarico di una vita: andare in Giappone per girare un film di propaganda nazista. Inizialmente perplesso, Nägeli accetta con l’obiettivo di realizzare una pellicola impegnata, per avvertire il mondo dell’orrore che incombe. Nel frattempo, a Tokyo, il funzionario ministeriale Masahiko Amakasu vuole contrastare l’influenza di Hollywood e inaugurare una nuova età d’oro del cinema giapponese proprio manipolando il tirapiedi svizzero che i tedeschi gli hanno mandato. Ma i primi venti di guerra e l’arrivo in Giappone della fidanzata di Nägeli e di un insolito Charlie Chaplin – malvivente e armato di pistola – complicano presto i piani dei due, costringendoli ad affrontare i loro demoni e il loro destino. Nägeli e Amakasu credono di aver visto tutto: simili a fantasmi, vagano attraverso la vita, spinti dal desiderio della bellezza. “ L’ho letto due volte di fila: per la storia, prima, e per la bellezza della prosa, poi.” Sjón