Il ragazzo inglese
Firenze, aprile 1940. Il destino dell'Italia e quello del capitano Arcieri in bilico sull'orlo della guerra «Esistono tre modi di tornare indietro nel tempo. Uno è procurarsi una macchina magica; un altro è leggere montagne di documenti e guardare ore di film d’epoca. Il terzo è farsi accompagnare da Leonardo Gori sulle tracce del suo Bruno Arcieri, capitano dei Carabinieri complesso e tormentato, uno dei personaggi più belli e sfaccettati della letteratura nera italiana contemporanea.» Maurizio de Giovanni Aprile 1940: mentre l’Italia di Mussolini si trova ancora in bilico tra la «non belligeranza» e l’ingresso in guerra al fianco della Germania, il capitano Arcieri è a Firenze, dalla sua amata Elena, sempre più colpita nel lavoro e nella vita dalle infami leggi razziali. Arcieri, in preda a un bruciante senso di colpa nei suoi confronti, la asseconda in ogni suo desiderio, compreso quello di accompagnarla da alcune amiche appartenenti alla piccola comunità inglese di Firenze. L’occasione mondana cela uno scopo ben preciso: Barbara, la padrona di casa, spera che Bruno aiuti Johnny, il giovane inglese che la donna considera un nipote, a sfuggire all’inevitabile arruolamento nelle file del suo Paese. Bruno è offeso da quella che ritiene una vera diserzione, ma lo sdegno si placa non appena viene a sapere cosa il ragazzo intende offrire, in cambio di una nuova identità per sé e per la compagna. Cosa nasconde Johnny? Perché il Comandante, responsabile del SIM e di Arcieri, si mostra così interessato al suo segreto? In una girandola vorticosa di eventi, Arcieri si troverà coinvolto in una vicenda in cui il destino del suo Paese si intreccia pericolosamente con quello di una serie di personaggi ambigui, sfuggenti o forse solo in cerca di una possibile salvezza. Una salvezza fisica e morale che per il capitano Arcieri sembra dissolversi mentre la bufera della guerra si avvicina.