Viale dei giganti
Adolescente tormentato dall’angoscia, dotato di un corpo smisurato che non sa come abitare e del quoziente intellettivo di un genio, Al Kenner ha solo quindici anni quando uccide i nonni paterni a colpi di fucile. È il 22 novembre del 1963, il giorno dell’assassinio di John Kennedy e, per una grottesca coincidenza, anche quello che cambierà per sempre la vita del protagonista. Internato in un ospedale psichiatrico, Al ingaggia un combattimento disperato e solitario contro il male che lo pervade, contro un passato segnato dai soprusi della madre e dall’adorazione incondizionata per un padre remissivo. Cinque anni più tardi i suoi psichiatri lo dichiarano innocuo, restituendolo apparentemente guarito alla società. Ma l’illusione di poter condurre una vita normale cede presto il posto ai cattivi pensieri, e alla tentazione di trasformarli in realtà. Ispirandosi alla vita reale del serial killer Edmund Kemper – tuttora detenuto nel carcere di Vacaville per aver massacrato mezza dozzina di giovani autostoppiste – Dugain ci racconta con prosa implacabile il percorso interiore di un assassino fuori del comune. Ma Viale dei Giganti è anche una grandiosa storia on the road; un lucido affresco della società americana degli anni settanta, scossa dal movimento hippy e dalla controcultura, vista con l’occhio intransigente di un personaggio mostruoso e al tempo stesso profondamente umano.