Il respiro italiano EXPO 2015

Il respiro italiano EXPO 2015 The Italian breath - El respiro italiano - Der italienische Atem

Una sfida: presentare, ad una platea vasta di amanti dell'Italia, il “respiro” in affanno di un Paese in bilico tra baratro e salvezza. Affratellati nel tentativo, forse vano, di ritrovare la melodia, le sfumature, le essenze, gli acuti e gli assoli della poesia di un Paese, alcuni amici si sono trovati assieme, nell'“impresa”, tanto affascinante quanto dolorosa, alla ricerca del respiro italiano, forse un anelito di speranza, o forse il rantolo di una immensa bellezza, reincarnata, chissà, nella “parola” di pochi “pellegrini” innamorati di luoghi del pensiero e della pietra, dispersi nella vertigine del Paese Italia. Sono esplose mai assopite sensibilità sulla bellezza, sullo splendore e sulla crisi della città, sulle sinfonie cromatiche delle città italiane: risuonano come campane a festa che rinviano ad altre ed altre ancora fino a legare, come in una tela di ragno, tutti i centri urbani e le campagne, e l'intero Paese. Una sfida comunicata in termini più percettivi che razionali, più letterari che scientifici. Nasce cosí, dalle spume del mare, Il respiro italiano: il completamento ideale della trilogia di affetti letterari verso la propria città Il profumo della città, la propria regione Marche. Il battito della mia terra, il proprio Paese. Storie di città, storie di uomini e di animali. Evocazioni letterarie e visionarie di una terra radicata nel cuore. Il racconto inizia con seduzioni fotografiche improvvise: le Marche hanno il volto della campagna fertile, del paesaggio splendente, della buona terra e della buona vita. Qualcosa che si intuisce, affascina e scompare. Un canto suadente e sconosciuto. Un viaggio alle origini della nostra esperienza di vita, alla sorgente della nostra terra madre. Cosí Il respiro italiano fa vibrare il cuore pulsante di storia e arte delle città e delle contrade, e dà impulso alla speranza che la bellezza salverà il Paese. La Macroregione Adriatico-Ionica, nella sua valenza culturale che identifica un mare di terre e di popoli, sta costruendo un nuovo sentiero di storia, trasformando il concetto stesso di regione europea. Le Marche, con la loro specificità di terra di mezzo, si configurano come specchio d'Italia, come elemento identitario di un Paese inafferrabile. Il Preludio racconta di un viandante sulle tracce della propria origine attraverso gli occhi di un vecchio lettore di tarocchi, dal viso scavato dal vento. Allude al senso profondo dell'essere italiano, al mistero che abita ogni frammento di questa terra e all'impossibilità di identificarsi con una sola sua parte. Attraverso le pagine di tanti studiosi sulle eccellenze della ricerca universitaria si sviluppa un itinerario scientifico capace di cogliere la dimensione bioregionalista in tutte le sue sfumature, dalla produzione agro-enogastronomica, all'attività agricola ecosostenibile, alla crescente domanda sociale di modelli di vita più adeguati alle esigenze degli anziani e dei giovani, a forme di simbiosi tra ambiente rurale e sistemi insediativi diffusi. L'Interludio intreccia fili conduttori che guidano il transito dal genius loci regionale a quello italiano. Il respiro italiano prende cosí forma in un moderno “viaggio in Italia”, attraverso le oasi tempestose di Milano, Genova, Venezia, Bologna, Firenze, Ancona, Roma, Napoli e tante altre meraviglie urbane, per ascoltare il battito di un Paese in difficoltà, e il suo anelito a riprendere il suo regale respiro. Infine l'Epilogo, l'abbraccio indissolubile alla bellezza, capace di condurre verso un approdo enigmatico e segreto, dove incanto e sgomento, origine e meta coincidono. Il viandante solitario che in ogni luogo “annusa” il profumo delle città italiane è lo stesso spirito del libro, che pone lo sguardo sulla vita e sulle cose, con l'istintiva felicità di chi scruta le tracce di una grande bellezza offuscata, nascosta tra i solchi della nostra terra, testamento vivo per i propri figli, a cui, idealmente, sono affidati questi scritti. E infine la poesia che straccia le ombre e le confonde, legando, in un unico destino, uomini e pietre, partenza e ritorno, inizio e fine, buio e luce. A challenge: that of presenting to the vast audience of those who love Italy, the laboured “breath” of a Country poised between the abyss and salvation. Bound together in a brotherhood with the goal of attempting, perhaps in vain, to find the melody, nuances, essences, high notes and solos and the poetry of a Country, a group of friends found themselves caught up in the “venture”, as fascinating as it is painful, of searching for the Italian breath, perhaps a breath of life for hope, or maybe the death rattle of an immense beauty, that is reincarnated, who knows , perhaps in the “word” of a handful of “pilgrims” who have fallen in love with the places of thought and stone, dispersed in the giddiness of the country Italy. Feelings that were never really dormant about the beauty, splendour and crisis of the city, and the chromatic symphonies of Italian cities, exploded into life: they resound like happy church bells, that join others and yet others until they bind, like a cobweb, all the cities and countrysides, and finally the whole Country. A challenge communicated in perceptive rather than rational terms, in literary rather than scientific terms. It was thus, from the foam of the sea, that The Italian breath was born: the perfect complement of the trilogy of literary affections for its city The scent of the city, its region Marche. The heartbeat of my land, its Country. Stories of cities, men and animals. Literary and visionary evocations in a land that is rooted in the heart. The story begins with unexpected photographic temptations: Marche as a fertile land, with a magnificent landscape, good soil and good living. Something that you sense, that fascinates you and disappears. A melodious and unknown song. A journey to the origins of our experience of life, the source of our mother land. It is thus that the Italian spirit makes the pulsating heart of the art and history of our towns and districts tremble, giving life to the hope that beauty will save our Country. The Prelude tells of a wanderer searching for his origins through the eyes of an old tarot card reader, whose face is furrowed by the wind. It alludes to a profound sense of being Italian, to the mystery that dwells in every fragment of this land and the inability to identify oneself with just a single part of the land. Through the pages of many scholars on the excellence of university research, a scientific path is developed which captures the bio-regional dimension in all its many facets, from the production of food and wine, environmentally-friendly farming, the growing social demand for lifestyle models that are more suited to the needs of the elderly and young people to forms of symbiosis between the rural environment and extended settlement systems. The Interlude weaves the common threads that guide the transition from the regional genius loci to that of Italy. The Italian breath takes shape in a modern “journey in Italy”, through the stormy oases of Milan, Genoa, Venice, Bologna, Florence, Ancona, Rome, Naples and many other urban wonders, to listen to the heartbeat of a country that is struggling, and its yearning to recapture its regal spirit. Finally the Epilogue, the indissoluble embrace with beauty, that takes us to a mysterious haven, where magic and ewilderment, origin and destination meet. And the solitary wayfarer who “smells” the scent of Italian cities in every place, has the same spirit as the book, which rests its gaze on life and things, with the instinctive happiness of those who search for the traces of a great and obscured beauty, hidden in the furrows of our land, a living testament for our children, to whom, ideally, these writings are entrusted. And, finally, poetry that rips the shadows, confusing them, bonding men and stone, departure and return, beginning and end, dark and light, in a single destiny. Eine wahre Herausforderung: Einem breiten Publikum, das Italien liebt, die “Atemnot” eines Landes darzustellen, das zwischen Abgrund und Erlösung schwebt. Der italienische Atem ist die Sehnsucht nach Hoffnung oder vielleicht das Röcheln einer unermesslichen Schönheit, die - wer weiß – in den Worten jener wenigen Pilger wiedergeboren wird, die in die gedanklichen und physischen Orte, die im Schwindelzustand Italiens verstreut sind, verliebt sind. Die Erzählung beginnt mit unerwarteten fotographischen Verführungen: Die Marken haben die Gestalt fruchtbaren Bodens, herrlicher Landschaften, guter Erde und guten Lebens. Etwas, das man erahnt, das fasziniert und entschwindet. Ein verführerischer und unbekannter Gesang. Eine Reise zum Ursprung unserer Lebenserfahrung, zur Quelle unseres Mutterlandes. So lässt Der italienische Atem das historische und künstlerische Herz unserer Städte und Stadtviertel höher schlagen und schenkt die Hoffnung, dass die Schönheit unser Land erlösen wird. Das Vorspiel erzählt von einem Wanderer auf den Spuren seiner Herkunft, durch die Augen eines alten Kartenlesers mit windzerfurchtem Gesicht gesehen. Es spielt auf ein tief empfundenes italienisches Selbstbewusstsein an, auf das Mysterium, das jedem Bruchstück dieser Erde innewohnt und auf die Unmöglichkeit, sich nur mit einem Teil zu identifizieren. Das Zwischenspiel verknüpft die Leitfäden, die vom Genius Loci der Region Marken zu dem Italiens überführen. Der italienische Atem nimmt die Form einer modernen “Reise nach Italien” an, zu den stürmischen Oasen Mailand, Genua, Venedig, Bologna, Florenz, Ancona, Rom und vielen anderen wunderbaren Städten, um den Herzschlag eines Landes zu spüren, das in einer schwierigen Lage ist, und seinen sehnlichen Wunsch, wieder frei aufatmen zu können. Schließlich das Nachspiel, eine untrennbare Umarmung der Schönheit, die imstande ist, uns zu einem mysteriösen Anlegeplatz zu führen, wo Zauber und Schrecken, Ursprung und Ziel eines sind. Der einsame Wanderer, der an jedem Ort den Duft der italienischen Städte “schnuppert”, gleicht dem Wesen dieses Buches, das einen Blick auf das Leben und die Dinge wirft mit der instinktiven Freude desjenigen, der die Spuren einer großen, getrübten Schönheit sucht, die sich in den Furchen unserer Erde versteckt - ein lebendiges Testament für unsere Kinder, denen idealerweise diese Schriften anvertraut werden. Am Ende ein Gedicht, das die Schatten verscheucht und verwischt und Menschen und Steine, Aufbruch und Rückkehr, Anfang und Ende, Dunkelheit und Licht in einem einzigen Schicksal verbindet. Un reto: presentar, a un vasto público de amantes de Italia, la “respiración” jadeante de un País en vilo entre el abismo y la salvación. El respiro italiano es un anhelo de esperanza, o quizás el estertor de una inmensa belleza, reencarnada, quién sabe, en la “palabra” de unos pocos “peregrinos” enamorados de lugares del pensamiento y de la piedra, dispersos en la inestabilidad del País Italia. El relato empieza con seducciones fotográficas repentinas: las Marcas tienen el semblante del campo fértil, del paisaje resplandeciente, de la buena tierra y de la buena vida. Algo que se intuye, fascina y desaparece. Un canto persuasivo y desconocido. Un viaje a los orígenes de nuestra experiencia de vida, a la fuente de nuestra tierra madre. De esta forma El respiro italiano hace vibrar el motor de la historia y el arte de nuestras ciudades y nuestros barrios e impulsa la esperanza de que la belleza salvará a nuestro País. El respiro italiano toma forma en un moderno “viaje a Italia”, a través de los oasis tempestuosos de Milán, Génova, Venecia, Bolonia, Florencia, Ancona, Roma, Nápoles y muchas otras maravillas urbanas, para escuchar el latido de un País en dificultades y su anhelo por recobrar su imponente respiro. Por último el Epílogo, el abrazo indisoluble a la belleza, capaz de conducir hacia una meta enigmática secreta, donde el encanto y el desaliento, el origen y el fin coinciden. El viandante solitario que en cualquier lugar “huele” el perfume de las ciudades italianas es el mismo espíritu del libro, que fija la mirada en la vida y en las cosas, con la instintiva felicidad de quien escudriña los vestigios de una gran belleza ofuscada, oculta entre los surcos de nuestra tierra, testamento vivo de sus hijos, a los que, imaginariamente, se entregan estos escritos. Y por último la poesía que rompe las sombras y las confunde, uniendo, en un único destino, a los hombres y las piedras, la ida y la vuelta, el principio y el fin, la oscuridad y la luz. Fabio Bronzini è professore ordinario di Tecnica e Pianificazione Urbanistica dell'Università Politecnica delle Marche (Univpm). Ha pubblicato numerosi volumi sulla città che comunicano l'urbanistica come un racconto, un viaggio visionario, attento a cogliere frammenti di emozioni e germi di bellezza, occultati nella memoria del territorio. Tra i volumi la trilogia sull'amore per la propria città (Il profumo della città), regione (Marche. Il battito della mia terra) e Paese (Il respiro italiano). Tra le altre pubblicazioni la Rivista internazionale Mterritorio e i due volumi La misura del Piano. [email protected] Maria Angela Bedini è professore di Urbanistica dell'Univpm. Ha pubblicato monografie sulla città e sulle sue implicazioni emotive e sensoriali, tra cui, oltre ai volumi e riviste sopra ricordati, anche Le città degli angeli e Storie di città visionarie e numerosi articoli su riviste nazionali e internazionali. [email protected] Giovanni Marinelli è docente di Urbanistica dell'Univpm. È cocuratore e coautore dei volumi sopra ricordati e ha pubblicato numerosi articoli a livello nazionale e internazionale nel campo della progettazione urbana. [email protected]
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