«Il crematorio fuma, non smette piú, fuma tutta la notte. L'odore nauseabondo di carne bruciata ammorba l'aria, prende alla gola, mi strozza, forse stanotte bruciano Ondina o Maria... Non le ho piú trovate». Dal taccuino clandestino di Lidia Beccaria Rolfi, Ravensbrück.