Reviews

Avrei tanto voluto farmelo piacere. Mi piaceva l'immagine del boia di Schongau, Kuisl, temuto da tutti e al tempo stesso rispettato e riverito per le sue capacità di cerusico. La narrazione è ripetitiva, la storia dei personaggi è piatta e la figlia del boia è trascurabile. Le motivazioni che spingono i personaggi sono irrilevanti. A tratti, ho creduto di stare leggendo una fanfiction. Male male. "Perché vuoi salvare la levatrice?" "Perché ha fatto nascere i miei figli." "Sì ma perché?" "Perché senza di lei i miei figli non sarebbero nati!" "Sì ma... C'è qualcos'altro?" "I MIEI FIGLIIII AAAAAAHHHH LI HA VISTI NASCEREEEEEEEEE" Ma una storiella in più? Un po' di approfondimento nel rapporto più importante del libro, ovvero quello tra il boia e la levatrice? E questo, abbinato a dei cattivi alla James Bond che declamavano i loro piani diabolici nei dialoghi ai buoni, che ovviamente avevano tutto il tempo di reagire, è stato quasi snervante. Ciliegina sulla torta, non è un romanzo storico, ma una libera reinterpretazione di quei tempi - come spiegato dallo stesso autore nella postfazione. Leggendo altre recensioni, mi sono resa conto che perfino l'agricoltura del libro vive in un mondo tutto suo, e si parla di mangiare mele ad aprile. Nel 1659. Definirlo thriller, poi, è un insulto al genere, dato che il mistero non è granché. L'unico mistero è perché ci siano altri sette libri dopo questo. Cos'ha di buono questo libro? L'ambientazione prometteva bene. I concetti ti vengono ripetuti così tante volte nel giro di 430+ pagine che lo puoi leggere nell'arco di 5 anni e non avrai neanche bisogno di ricominciarlo. Non gli do 1 perché ho letto di peggio e perché, tutto sommato, sono riuscita ad arrivare alla fine.