C'era una volta Piccola storia della fiaba
«Proviamo a pensare alla fiaba come a un genere vegetale – per esempio le rose, i funghi o l’erba – che si diffonde, si radica e fiorisce qua e là, cambiando specie, colore, grandezza e forma a seconda del luogo in cui cresce. Oppure come a una melodia, che migra da una voce a una sinfonia o a un piffero, perché la fiaba non esiste in una forma o in un mezzo prefissati. Nessuna frontiera può impedire a una buona storia di vagare per il mondo. Essa si mette in viaggio, si spinge lontano, e poi torna indietro in una for¬ma diversa, con uno spirito differente e, soprattutto, un significato nuovo».
Regine malvagie e splendide principesse, gnomi bonari, elfi malefici, ombrosi giganti, e poi ancora scarpette di cristallo, mele avvelenate, chiavi d’oro e specchi magici – i personaggi e gli oggetti delle fiabe continuano da secoli a stregare lettori e spettatori, grandi e piccoli. Sin dalla notte dei tempi, queste storie fantastiche riescono a valicare ogni confine e a tramandarsi di generazione in generazione, mai uguali e sempre rinnovate dal loro passaggio di bocca in bocca. Poche altre forme letterarie hanno il medesimo potere di incantarci e di accendere la nostra immaginazione. Ma che cos’è una fiaba? Da dove proviene, e qual è il suo significato? Cos’ha da comunicarci riguardo alla morale, alla sessualità e alla società? Il raggio d’azione delle fiabe si estende all’infinito nel tempo e nello spazio; la loro storia si intreccia a quella del folklore e del mito e trae ispirazione dalle diverse concezioni della natura e del soprannaturale, dall’immaginazione e dalla fantasia, offrendo a sua volta un ricco materiale per ulteriori riflessioni e indagini, dalla psicoanalisi al pensiero femminista. Marina Warner ha dedicato tutta una vita a scrivere di fiabe con grande passione, e in questa magistrale sintesi esplora una moltitudine di storie di ogni epoca e le diverse forme che esse hanno preso via via sulla pagina, sul palcoscenico e sullo schermo. Dal loro prepotente imporsi nella letteratura di epoca vittoriana fino alle tante storie contemporanee per bambini, Warner srotola sotto i nostri occhi un luccicante campionario di esempi, dai classici, come Cenerentola e La bella addormentata nel bosco di Perrault, o Cappuccetto rosso In nove ricchi e sintetici capitoli, Marina Warner porta alla luce un forziere di fiabe nelle loro varianti fantastiche e brillanti con l’intento di definire un genere e valutare una forma di letteratura che si tramanda a cavallo delle epoche e della storia, a dimostrazione di come la fiaba sia depositaria di conoscenza e di culture. e Hänsel e Gretel dei Grimm, o la Sirenetta di Andersen, fino alle trasposizioni sullo schermo, dalla fabbrica Disney all’industria di Hollywood, passando attraverso le riscritture perturbanti di Angela Carter e le immersioni nel fantasy.